Addio al regista Paolo Pierazzini: ha legato il suo nome al Teatro Lux
Pisa: aveva 71 anni, è stato un protagonista dell’attività culturale cittadina
PISA. È morto Paolo Pierazzini, conosciutissimo animatore della vita culturale pisana fin dagli anni Settanta . Aveva 71 anni. Regista e direttore artistico, ha legato il suo nome a varie esperienze che hanno caratterizzato il settore della cultura e del teatro del territorio provinciale, ma anche fuori dai confini regionali.
Si ricorda il suo ruolo al Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Gruppo di Pontedera, fondato nel settembre del 1974 da Dario Marconcini e da Roberto Bacci, che poi ha assunto nell’arco d’un ventennio vari nomi: Piccolo teatro di Pontedera, Compagnia Laboratorio, P. Teatro, Teatro Era, Istituto di ricerca e produzione teatrale della Toscana.
Ma anche il glorioso Atelier Costa Ovest, progetto di formazione e festival itinerante e innovativo di teatro e musica, e in particolare il suo Teatro Lux di cui ha progettato il recupero e l’avvio.
Da regista teatrale e operatore culturale di esperienza trentennale, per lungo tempo è stato impegnato nel settore delle attività di formazione culturale e teatrale, mettendo poi la propria esperienza a disposizione di progetti inerenti la formazione per il sociale.
Il suo interesse per tale ambito si è espresso attraverso un’intensa attività progettuale che ha visto il coinvolgimento di istituti scolastici e soggetti del sociale.
Nel settembre 2006, proprio su idea di Pierazzini, venne organizzato un grande evento con musicisti, ballerini, attori, artisti e dj per dar vita al murale di Haring: in quell’occasione arrivò la prima richiesta di intitolare lo spazio cittadino antistante al murale a Keith Haring.
Nel 2013 era scomparso suo fratello maggiore, Giuseppe, ordinario di fisica sperimentale all’Unipi e direttore della sezione pisana dell’Infn, Istituto nazionale di fisica nucleare,
Lascia la moglie Gaia. La salma è esposta alla Pubblica Assistenza di via Bargagna. Domani alle 16 il funerale nella chiesa di San Sepolcro.
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