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Il lutto

Pisa piange “Nocciolo”: è morto Bruno Bardi, medico, imprenditore e decano dei goliardi

di Roberta Galli
Bruno Bardi
Bruno Bardi

Ha diviso la sua vita tra il lavoro e la sua infaticabile vena artistica: dal 1945 ha composto e diretto le musiche di scena delle operette studentesche presentate al Teatro Verdi e in tutta Italia

04 maggio 2024
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PISA. Se ne è andato un pezzo di storia pisana, legato alla goliardia. È morto Bruno Bardi, che a giugno 2024 avrebbe compiuto 101 anni. Imprenditore di successo nell’ambito dei medicinali veterinari e dell’ippica, Bardi è stato protagonista indiscusso della scena goliardica, conosciuto con il nome di battaglia di “Nocciolo”, ed autore delle musiche di scena delle operette studentesche.

I cavalli

Il dottor Bardi era nato il 29 giugno 1923 in via Serafini, a lato della Sapienza, nel cuore della vecchia Pisa, in un annesso posteriore del Palazzo alla Giornata. Laureato in Veterinaria nel 1948, aveva costituito a Pisa, in via Santa Maria, un’impresa di distribuzione di farmaci ed accessori per animali che ancora oggi è in piena attività. E un'altra grande passione, quella per i cavalli, lo aveva portato ad essere proprietario di puledri da corsa e stalloni di fama mondiale, ospitati presso la sua tenuta de “I Mandorli” vicino a Peccioli.

L'arte

Bardi ha diviso la sua vita tra il lavoro e la sua infaticabile vena artistica: dal 1945 “Nocciolo” ha composto e diretto le musiche di scena delle operette studentesche presentate al Teatro Verdi e in tutta Italia. «Erano i tempi gloriosi della Festissima delle Matricole, con Radio Palle di Ponte, il Numero unico, i lungarni gremiti di folla che acclamavano gli studenti in festa – ricordano gli amici e i goliardi sui compagni di teatro – Pisa ferita dalla guerra voleva risorgere, e la goliardia seppe darle una mano. In questo contesto il dottor Bardi riuscì a meritarsi da giovanissimo il titolo onorifico di “er Puccini della Goliardia”, attribuitogli dal compianto Guido Gelli: da “Nerone” a “Francesca da Rimini”, da “Otello” a “Pia de’ Tolomei”, la sua gagliarda bacchetta ha saputo interpretare quel particolare stato d’animo che si chiama “giovinezza” e che ha reso celebri molte delle sue applauditissime melodie». Nel giugno 2023 aveva compiuto 100 anni, il tempo però non aveva scalfito i tratti caratteristici della sua personalità: la sua impeccabile eleganza, l'innata signorilità e generosità, quel sorriso brillante e cordiale e quella battuta toscanaccia sempre pronta a fulminare l’incredulo interlocutore.

I ricordi

«Pare davvero impossibile – concludono gli amici – dover dare l’addio ad un personaggio così ricco di energia, capace di attraversare un secolo per commentare con aria sorniona: “Cosa saranno mai cento anni?”. A ricordare Bruno Bardi è anche l'avvocato Lorenzo Gremigni, presidente del Crocchio Goliardi Spensierati. «Ci lascia una persona esuberante e gioiosa – ricorda Gremigni – nonostante l'età era il più giovane di noi tutti. Con quello spirito e quella voglia di fare nonostante le cento primavere. Io l'avevo conosciuto quando ancora ero studente universitario e la passione comune per il nostro sodalizio ci aveva unito. Era il decano dei goliardi pisani e con con lui finisce veramente un'epoca».

Due anni fa Fabio Vasarelli, autore della rubrica “Leg(g)ende pisane” sul Tirreno, gli dedicò un bellissimo articolo, ricco di aneddoti. «Quando anni fa l’Alap (Associazione Laureati Ateneo Pisano) gli chiese di presentare un curriculum per i sessanta anni dalla laurea, citò come particolare titolo onorifico l’essere arrivato terzo ad un torneo di bocce a Soianella» scrive Vasarelli, che ricorda anche quella volta che «per suggellare il passaggio del testimone dalla vecchia alla nuova generazione del teatro goliardico, organizzò nella sua tenuta di Peccioli (una quindicina di anni fa) un pranzo luculliano, ma pretese che per antipasto fossero serviti ai "vecchi" proprio i giovani bulani (il grado inferiore), su delle tavole e farciti di verdure, visto che dovevano ancora meritarsi il titolo di crocchisti».

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