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Il caso

Pisa, al disobbediente Danti dopo cinque anni arriva l’ingiunzione

di Francesco Loi
Pisa, al disobbediente Danti dopo cinque anni arriva l’ingiunzione

Multa per non aver rispettato l’ordinanza anti-sedute

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PISA. Dopo 5 anni l’ingiunzione di pagamento è arrivata. Sono 100 euro (più 15 di spese di notifica) perché quel 3 novembre 2018, in piazza dei Cavalieri, Dario Danti «si sedeva/sdraiava/dormiva su soglia-pavimentazione-muretti-gradini esterni di edifici pubblici/privati/scolastici/universitari dei monumenti, dei luoghi di culto. Verbale contestato immediatamente in data 3/11/2018 a trasgressore», come si legge nell’atto.

Un altro capitolo, e non è detto che sia l’ultimo, della vicenda che ha visto Danti protagonista del gesto di disobbedienza civile nei confronti dell’ordinanza anti-sedute e anti-degrado voluta all’inizio della scorsa consiliatura dall’amministrazione Conti (allora) a trazione leghista.

La scena avvenne sul sagrato della chiesa di Santo Stefano in piazza dei Cavalieri, tra l’altro bagnato con acqua e sapone su disposizione del Comune proprio per disincentivare le sedute. Danti decise di sfidare apertamente l’ordinanza. Si è seduto sotto gli occhi degli agenti dispiegati per presidiare la piazza il sabato, uno dei principali ritrovi degli studenti universitari e non solo, e ha presto attirato le loro attenzioni. Quando lo hanno gentilmente invitato ad alzarsi Danti si è rifiutato categoricamente rispondendo: «Ho diritto a stare qui».

Inevitabile la multa di 100 euro, ma solo dopo un po’ di tempo. Gli agenti, infatti, come raccontato allora dallo stesso Danti, non avevano con loro il blocchetto giusto, quello delle sanzioni amministrative contro bivacchi e degrado: per procedere con la multa è stato necessario chiamare in centrale e chiedere che qualcuno portasse gli stampati delle ultime ordinanze sindacali. Alla fine la sanzione è stata comminata e Danti ha orgogliosamente pubblicato sui social il verbale.

Nel frattempo la vicenda ha registrato vari passaggi, tra cui il ricorso di Danti, oggi segretario regionale di Sinistra Italiana e assessore a Volterra, ha fatto ricorso al Presidente della Repubblica, che però non è andato a buon fine. «Ma moralmente sono soddisfatto – ripete Danti – anche perché poi il divieto in quelle forme è sparito».

«Mi sono seduto – sottolinea ora con la comunicazione della Municipale in mano – e ho disobbedito a un provvedimento delirante della giunta Conti: l’ho fatto e lo rifarei altre 100 volte» Danti potrebbe ancora opporsi davanti al giudice di pace entro 30 giorni dalla notifica. «Chissà».


 

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