«Ha truffato due anziane dell’Elba rubando 5.000 euro»: arrestato a Napoli
L’uomo, 47 anni, preso dai carabinieri: è nel carcere di Poggio Reale. Avrebbe tentato di raggirare altre quattro donne. Gli episodi fra Marciana, Marciana Marina, Capoliveri e Porto Azzurro
PORTOFERRAIO. Avrebbe truffato due anziani dell’isola, fingendosi carabiniere o avvocato a seconda della vittima prescelta, tentando di raggirarne altri quattro. Per un bottino di circa cinquemila euro. Per questo, un quarantasettenne di Napoli, è stato rintracciato dai militari dell’Arma – stavolta quelli veri – e rinchiuso, nella mattinata di martedì 25 febbraio, nel carcere di Poggioreale.
«Le indagini – spiegano dalla Compagnia di Portoferraio – sono scattate perché i carabinieri avevano ricevuto la notizia che un’anziana quasi novant’enne del posto aveva ricevuto una telefonata da parte di un sedicente “maresciallo dei carabinieri” che le aveva chiesto dei soldi asseritamente a titolo risarcitorio per un sinistro stradale causato dal figlio, che si trovava in caserma in stato di fermo. Solo grazie al fatto che la donna aveva contattato preventivamente il figlio, per chiedere contezza di quanto riferitole e così avendo appreso che nessun sinistro si era verificato, aveva consentito di evitare l’illecito intento. L’anziana, scoperta la messinscena, poneva fine alla vicenda. Se non che, proprio nella stessa mattinata, anche un’altra donna ultraottantenne abitante a poche centinaia di metri, aveva ricevuto analoga telefonata con analoga richiesta. Persino una terza donna di circa 85 anni abitante nella stessa località si era sentita chiedere per telefono, da un sedicente maresciallo dei carabinieri, ben 48.000 euro, o l’equivalente in monili d’oro, per sopperire alle responsabilità penali causate dalla figlia in un sinistro stradale e che si trovava in stato di arresto. In questa occasione il malvivente era riuscito nell’intento e recatosi a casa dell’anziana, si era fatto consegnare tutto quello che aveva, ricordi di una vita, raccolti di fretta e furia in un sacchetto contenente gioielli in oro di famiglia, del valore di circa 2.000 euro».
I primi due episodi erano avvenuti fra i comuni di Marciana e Marciana Marina. Da qui sono partite le indagini, per le quali sono state utilissime le immagini delle telecamere. «Tali particolari sono stati corroborati dal confronto con le informazioni acquisite da un’ulteriore vittima ultranovantenne residente a Rio che, il giorno successivo agli episodi di Marciana e Marciana Marina – spiegano i militari – aveva ricevuto una telefonata dello stesso tenore da un sedicente “maresciallo dei carabinieri”, alla quale aveva purtroppo dato credito, consegnando al “truffatore sedicente avvocato”, una scatola con monili in oro per un valore stavolta di circa 3.000 euro. Anche in questo caso la descrizione del truffatore era la stessa fornita dalle altre vittime. Non solo, dalla visione delle tracce video utili, acquisite dai sistemi di videosorveglianza delle aree di interesse, gli investigatori individuavano, in orari e luoghi del tutto compatibili con quelli del “commissi delicti”, la stessa utilitaria bianca, estrapolandone i dati salienti per risalire al reale utilizzatore; l’auto è risultata infatti intestata a un commerciante locale estraneo ai fatti».
«La conseguente attività investigativa condotta dai carabinieri, protrattasi senza sosta dall’acquisizione della “notitia criminis” in poi – prosegue la nota dell’Arma – ha permesso loro di associare le generalità del presunto truffatore, già gravato da molteplici precedenti specifici contraddistinti dal medesimo “modus operandi” (l’ultimo dei quali risalente solo a dieci giorni prima in un’altra provincia italiana), a un volto e un aspetto fisico identificato come colui che si era presentato a casa loro per ritirare gli oggetti in oro».
Ulteriori sviluppi, resi possibili dall’intuito investigativo dei militari, hanno fatto sì di attribuire «all’arrestato altri due tentativi di truffa avvenuti qualche giorno prima in altre località dell’isola, precisamente a Capoliveri e Porto Azzurro, ai danni di altre due anziane di 91 e 83 anni, che fortunatamente non subivano sottrazione di alcunché». In un caso perché la vittima prescelta non aveva in casa né denaro né gioielli, nell’altro perché era il malvivente stesso, intuendo di non aver pienamente convinto la donna, a non dare ulteriore corso al suo progetto criminale. Anche in questo caso le telecamere di sorveglianza dei due centri abitati hanno ripreso, confermandone la presenza, l’utilitaria bianca utilizzata dal truffatore negli orari in cui sono avvenuti i tentati raggiri».
Individuato un quadro indiziario convincente, coordinati dalla procura, i militari portoferraiese insieme ai colleghi della stazione napoletana di Poggio Reale lo hanno quindi rintracciato nel capoluogo campano e arrestato, trasferendolo nel carcere partenopeo. «I truffatori di solito fanno leva sui sentimenti più profondi e viscerali, come l’amore di una madre per i propri figli, ma anche sulla fragilità fisica e non solo di chi, come gli anziani, si sente ormai relegato ai margini e che fa fatica a tenere il passo con un mondo che corre troppo veloce», conclude l’Arma.