Elba, famiglia ricoverata per intossicazione da monossido: salvi (anche) grazie a un sensore
L’emergenza è scattata per un bambino di 13 anni che stava male, decisiva l’attivazione di un dispositivo in grado di rilevare il pericoloso gas in dotazione all’equipaggio dell’ambulanza
CAPOLIVERI. Doveva essere un semplice intervento di emergenza in codice giallo quello che nella notte tra lunedì 24 e martedì 25, verso le 3, ha interessato un bambino di 13 anni di Capoliveri. L’equipaggio 118 della Pubblica Assistenza Porto Azzurro, appena arrivato, è salito nell’appartamento per visitare il bambino, ma nello stesso momento il sensore del monossido di carbonio in dotazione all’equipaggio dell’ambulanza portoazzurrina, ha iniziato con un fischio continuo di allarme, a segnalare la presenza di monossido di carbonio nell’appartamento a concentrazioni elevate.
La stufa a pellet
La famiglia composta dal bambino di 13 anni, dalla mamma e la figlia di 20 anni, è stata avvisata del grave problema e di uscire subito dall’appartamento. I soccorritori hanno chiesto quale tipo riscaldamento fosse in uso, ed è stata individuata, una stufa a pellet. L’equipaggio ha chiesto di spegnere la stufa e di aprire tutte le finestre, oltre a recarsi fuori dall’ abitazione. «L'intossicazione da monossido di carbonio (CO) provoca sintomi acuti come cefalea, nausea, astenia, angina, dispnea, perdita di coscienza, convulsioni e coma – spiegano dalla Pubblica Assistenza – Una concentrazione di monossido nell'aria pari a 2000-4000 parti per milione (0,2%-0,4%) provoca la morte in circa 15 minuti, dopo aver provocato perdita di conoscenza».
L’allarme e i soccorsi
Il bambino aveva già sintomi di vomito e la mamma iniziava mal testa. La situazione stava precipitando: in accordo con la centrale operativa 118 di Livorno è scattato l’allarme superiore, inviando sul posto l’automedica Elba e ancora una ambulanza di supporto della Pubblica Assistenza SS. Sacramento di Portoferraio. I pazienti hanno ricevuto le prime cure sulle due ambulanze all’esterno e subito sono stati ricoverati al pronto soccorso per accertamenti. L’intervento si è concluso positivamente per la famiglia, grazie all’ allarme del sensore di presenza di monossido di carbonio, che ogni appartamento dovrebbe avere per una maggiore sicurezza degli abitanti della casa.