Venturina, il lupo si avvicina alle case e scatta la fototrappola: sempre più avvistamenti – Video
Da giugno la vicinanza si è fatta sempre più scomoda: ha predato trenta gatti e due caprette
VENTURINA. È una contabilità macabra, quanto necessaria. Scandisce il crescere delle preoccupazioni dei venturinesi, che da giugno si trovano costretti alla convivenza forzata con una coppia di lupi. Trenta i gatti predati e almeno un paio di caprette. Il tutto nel perimetro urbano. Sta qui la misura di una situazione complessa. Hai voglia a portare esempi che l’avvistamento del re dei boschi tra case e palazzi è un fenomeno diffuso, in Toscana come in altri territori.
La vicinanza si fa sempre più scomoda. Lo testimoniano i fotogrammi in cui si vede l’animale. Sono quelli della rete di fototrappole che un po’ alla volta ha preso forma. L’hanno messa su alcuni cittadini a cui il lupo ha predato il proprio gattino. Ci sono anche le immagini delle carcasse degli animali domestici a documentare il tutto, ma il mostrarle non aggiunge niente al problema.
È mattina. Un orario compatibile con la vita di molti che per lavoro o studio sono costretti a uscire di casa alla buonora. L’orario impresso nella registrazione della fototrappola del 7 novembre segna le 6, 22 del mattino. Siamo a due passi dal parco delle scuole Altobelli, in via Garosi che è una delle strade perpendicolari a via dei Molini. Anche negli avvistamenti serali il rischio d’incontro sta crescendo: il 1° novembre il lupo viene immortalato alle 21 in piazza Caduti su lavoro. La rete informale di cittadini si è organizzata. Le informazioni vengono condivise e fatte circolare con il passaparola tramite un gruppo Whatsapp. Ma vengono anche inviate all’Osservatorio toscano sulla presenza del lupo, che fa capo alla Regione Toscana. Nella lista degli avvistamenti c’è anche quello avvenuto il 10 luglio alle 22, 50 in piazza Caduti sul lavoro, con l’animale a meno di tre metri da una persona.
Preoccupazione e tutela dell'animale
È sufficiente stare a guardare? Chi si è visto predare il proprio animale domestico è arrabbiato. Chiede che si prendano delle misure. Eppure, c’è anche la preoccupazione per il lupo. Si vuole scongiurare il rischio che venga abbattuto, ma ci si aspettano almeno degli interventi per allontanarlo. Qualche azione sistematica per rendergli la presenza nel contesto urbano di Venturina così difficile da fargli scegliere altri luoghi. È possibile? L’animale, ribattezzato “La Lupa del Piave”, è stato catturato con successo nella notte tra il 14 e il 15 settembre vicino a Cimaldomo, al termine di un’operazione coordinata dalla Regione Veneto. Nell’arco di tre mesi, nella pianura di Treviso lungo il Piave sono state segnalate numerose comparse della lupa, un esemplare di circa un anno e mezzo: episodi di cani sbranati e una presenza inquietante e minacciosa durante sagre ed eventi all’aperto. Da qui la decisione di istituire una task force per pianificare la cattura, con l’obiettivo di mettere in sicurezza il territorio, preservando al contempo l’integrità dell’animale che è stato trasferito in un Centro di recupero della fauna selvatica. Vista da Venturina è la soluzione che si vorrebbe replicare, facendo una sottolineatura: «Serve la volontà politica di farlo».
Le strategie per la convivenza sicura
Sebbene la presenza del lupo sia senza dubbio un segnale positivo per l’ambiente, richiede l’adozione di strategie preventive per garantire una convivenza sicura tra questi animali e le comunità locali. Ad oggi a Venturina è in corso il monitoraggio del fenomeno. È del 14 settembre il sopralluogo del tecnico faunistico della Regione Toscana Duccio Berzi. Visitate le zone dell’ex cava sopra il Calidario, dell’ex aeroporto, la zona delle casse di espansione del Cornia e quella di Coltie.
Il 4 ottobre in scia alle segnalazioni si è riunito il tavolo sul lupo alla prefettura di Livorno a cui hanno partecipato oltre alla stessa prefettura, il Comune di Campiglia Marittima, la Regione, la Provincia e i carabinieri forestali. «La riunione ha messo in evidenza che la situazione è monitorata dagli enti preposti e anche gli esperti della Regione ritengono – dicono dal Palazzo comunale – , all’attualità dei fatti, che la situazione sia quella di animali selvatici che vengono a interagire in un ambiente peri-urbano senza pericoli per l’incolumità pubblica, in quanto ad oggi non si sono verificati casi di animali confidenti con l’uomo». L’amministrazione comunale si è presa l’impegno di organizzare un incontro aperto alla cittadinanza. Nel calendario, con tutte le variabili del caso, c’è un elemento in più. Si tratta di una coppia di lupi e a maggio 2025 potremmo vedere i frutti del loro accoppiamentol