Il Tirreno

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Capoliveri, sequestrato immobile a Capo Perla alla famiglia del vicesindaco per abusi edilizi

di Luca Centini

	L’area di Capo Perla
L’area di Capo Perla

Sigilli dei carabinieri forestali per dei presunti abusi: Cardelli è il progettista

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CAPOLIVERI. Cemento, polemiche e inchieste giudiziarie. Sono gli ingredienti del nuovo "scandalo" alla capoliverese che questa volta vede coinvolto un pezzo importante della giunta guidata da Walter Montagna.

I carabinieri forestali, nei giorni scorsi, hanno infatti sequestrato un immobile in fase di realizzazione e la strada di accesso ad esso collegato in località Capo Perla, all’interno dei confini del Parco nazionale. La proprietà del manufatto è di Carlo Cardelli e Santuzza Guglielmi, genitori del vicesindaco di Capoliveri Leonardo Cardelli che risulta essere il progettista dell’intervento edilizio finito al centro delle indagini della Procura di Livorno.

È stato l’ex sindaco di Capoliveri e attuale consigliere del Parco nazionale Ruggero Barbetti a far circolare l’indiscrezione con un post pubblicato su Facebook intitolato "La caduta degli Dei" (citazione del celebre film di Luchino Visconti), tanto per rendere l’idea del volume della polemica politica: «Qualche giorno fa mi hanno comunicato il sequestro, di cui non si conoscono i motivi, di un immobile (che potremmo definire baracca/casa) che si trova a Capo Perla e quindi all’interno del perimetro del Parco e appartenente alla famiglia di una persona che ricopre una delle più alte cariche della giunta di Capoliveri». In realtà il post dell’ex sindaco - molto duro nei confronti della giunta Montagna - non si limita alla casa - baracca di Capo Perla ma si estende ad altre vicende legate alla gestione del piano strutturale da parte dell’amministrazione comunale che al momento non è stato possibile verificare.

Il sequestro dell’immobile, al contrario, è un fatto accertato e risale ad alcuni giorni fa. Sono stati i militari dei carabinieri forestali ad apporre i sigilli al manufatto (costituito da una base di cemento e da una struttura in parte in cemento e in parte in legno) in fase di manutenzione straordinaria tramite Cila nella località capoliverese. Si tratterebbe, secondo quanto raccolto, di un sequestro preventivo disposto dal tribunale di Livorno nell’ambito di un’inchiesta avviata nel 2022 e che vede indagate varie persone per violazioni delle norme edilizie, paesaggistiche e per presunti abusi commessi nell’area tutelata del Parco. Accuse, sia chiaro, che debbono ancora essere accertate nel corso del processo. Ma che ovviamente, visto il coinvolgimento di un componente illustre della giunta, stanno avendo un risalto notevole nel comune che - tra l’altro - si avvicina ad ampie falcate verso le elezioni.

Non è la prima volta che l’ex sindaco Ruggero Barbetti attacca frontalmente l’operato della giunta in carica, ponendo nel mirino in particolare le attività relative alla sfera dell’edilizia privata. Accuse dalle quali i componenti della giunta Montagna si sono sempre dissociati. Cosa avvenuta anche in questo frangente. Contattati dal Tirreno il vicesindaco Leonardo Cardelli e il sindaco Walter Montagna, hanno preferito non rilasciare commenti al giornale. 

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