Il Tirreno

il riconoscimento 

Massimo Giuliani nel club delle leggende del nuoto: è il primo tecnico italiano nella Hall of Fame

Francesca Lenzi
Massimo Giuliani nel club delle leggende del nuoto: è il primo tecnico italiano nella Hall of Fame

La cerimonia si è svolta online per la pandemia. Il ct azzurro: «Mi sono emozionato, questo per me è un grande onore»

03 maggio 2021
3 MINUTI DI LETTURA





PIOMBINO. La notizia gli era arrivata nell’ottobre del 2019. Un martedì pomeriggio qualsiasi, una chiamata dall’Irlanda: «Congratulations, mr. Massimo Giuliani – la voce al telefono – Lei è stato nominato per entrare come socio d’onore della International Marathon Swimming Hall of Fame», il tempio delle leggende del nuoto di fondo, con sede a Fort Lauderdale in Florida. Nella comunicazione della nomina, l’elenco delle motivazioni per il riconoscimento: «Nel 1985 Massimo Giuliani divenne uno dei più giovani allenatori qualificati di nuoto in Italia – si legge nella nota della Imshof – Ha insegnato e allenato nel suo club a Piombino ed è diventato l’allenatore della squadra italiana di 25 km per il campionato mondiale Fina 1994. La sete di conoscenza di Massimo lo porta ad ospitare team da tutto il mondo per apprendere e condividere conoscenze. Nel 1995 è diventato il Team manager open water italiano, un ruolo che ricopre ancora nel 2019. Sotto la sua guida, l’Italia è diventata una moderna potenza del nuoto in acque libere».

E via di seguito tutte le medaglie e le vittorie conquistate come ct della nazionale di nuoto di fondo. La cerimonia avrebbe dovuto tenersi lo scorso anno a New York, alla Fordham University. La pandemia, però, ha stoppato tutto, rinviato l’appuntamento a data da destinarsi, fino alla decisione di organizzare un collegamento via Zoom, andato in scena, ora italiana, dalle 21 alle 23 di sabato scorso. «Parliamo della cerimonia di ammissione alla International Marathon Swimming Hall of Fame – spiega Giuliani – che ha sede in Florida, in una struttura bellissima, vicina al mare. Una sorta di museo, con statue e ricordi di chi ha fatto la storia di questo sport. Sono tre le fasce in cui sono divisi i protagonisti ammessi nella Hall of fame: gli atleti, i dirigenti e agli allenatori. Prima di me, solo altri due italiani erano stati inseriti: l’atleta Martina Grimaldi e Luciano Cotena, organizzatore della Capri-Napoli. Per entrare nella International Marathon Swimming Hall of fame c’è un meccanismo preciso – prosegue Giuliani – Si viene posti all’attenzione dei membri dell’Hall of Fame che da lì inizia la procedura per la candidatura ufficiale. La mia ha preso il via alla fine del 2018 quando sono stato segnalato da Melissa Cunningham Roberts, campionessa del mondo di Roma 1994. Sono il nono allenatore di questo sport premiato con l’immissione nella Hall of Fame, e il primo italiano. E adesso che ne faccio ufficialmente parte, ho iniziato a darmi da fare per candidare Viola Valli, protagonista del nuoto nell’epoca pre-olimpica, che ha vinto praticamente tutto».

«Sono felice di questo riconoscimento – afferma Giuliani – Certo una cerimonia dal vivo avrebbe avuto un altro sapore. L’organizzazione mi ha inviato un pacco molto bello, con dentro il diploma, il trofeo, la lettera di ammissione e una specie di mantellina verde con ricamo personalizzato. Quanto a me, durante la cerimonia su Zoom ero emozionato, non posso negarlo. Però sono lo stesso di prima, eh. Non cambia nulla. Una nota simpatica? L’organizzazione ci aveva chiesto di inviare alcune foto durante l’evento da poter pubblicare sui loro social, Instagram in testa (https: //www. instagram. com/imshofame/). Mia moglie me ne ha fatte un paio, ma alla fine è stato pubblicato un bellissimo scatto di mio nipote, catturato mentre mi guardava sullo schermo del pc». E adesso per Giuliani subito un’altra avventura. Stavolta come segretario del nuoto in acque libere per la Len, la federazione europea. «Eh, in questi giorni sono un po’ stressato per l’impegno dei campionati europei assoluti a Budapest – dice Giuliani – Partirò il 9 maggio e tornerò il 17. Non è stato per nulla semplice organizzare tutto a distanza. La preoccupazione maggiore era l’inglese. Dai primi di dicembre ho preso a studiare e spero di essermela cavata».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
Politica e bilanci

FdI all’attacco dei rimborsi spese dello staff di Giani: «A Manetti e Dika 60mila euro». Gli uffici regionali: «Importi letti male»

di Mario Neri