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Il dolore

Montecatini, una folla per salutare Sergio Buralli

di Roberto Grazzini
Un momento del funerale e Sergio
Un momento del funerale e Sergio

Gli amici del Bar Ilio, gli ex compagni di squadra e quattro sindaci montecatinesi alla chiesa del Corpus Domini per l’addio all’agente immobiliare ed ex calciatore

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MONTECATINI. È una bella mattinata di metà novembre, dopo diversi giorni carichi di pioggia u n tiepido sole riesce a riscaldare solo esternamente la folla davanti la chiesa del Corpus Domini per dare l’ultimo saluto a Sergio Buralli, 65 anni, l’agente immobiliare ed ex calciatore del Montecatini scomparso nella notte tra giovedì e venerdì. Il cuore e l’animo dei presenti, invece, devono fare i conti con le forti emozioni del momento. Impossibile non farsi prendere dalla commozione.

Già mezz’ora prima della funzione religiosa delle 10,30 si percepisce che non ci sarà la possibilità per tutti di mettersi a sedere. Il buon Sergio, infatti, è riuscito a riunire nella sua cara via Marruota tutta Montecatini e le varie realtà che l’hanno rappresentata a cominciare dai ragazzi, ora diversamente giovani del Bar Ilio coi quali era cresciuto. Per loro che si appellavano esclusivamente per soprannomi tipo Stuge, Baino, Mulino e compagnia cantante era semplicemente “Burrino”, e organizzavano assieme rimpatriate speciali per il semplice piacere di rivedersi e rinverdire i ricordi dei bei tempi andati. Del resto lui era cresciuto proprio lì, nel palazzo sopra il bar, a due passi dalla chiesa. Non poteva mancare perciò la Diana, titolare con l’inseparabile Ido di quel bar per tanti anni. Tra i fiori una sciarpa biancoceleste a ricordare l’attaccamento ai colori, confermato dagli allora compagni di casacca sia in Beretti che in prima squadra come Ferrali, Stignani, Vettori, Pucci e Gianni Capoccia. Quest’ultimo, con grande sensibilità, ha voluto regalare la maglia del club dell’Airone alla moglie Cinzia e alle figlie Alessandra e Martina, sistemata sul feretro di color chiaro arrivato in chiesa circondato da un silenzio assordante.

Entrano alla spicciolata il sindaco Luca Baroncini e ben tre suoi predecessori Carlo Vannini, Alberto Lapenna e Giuseppe Bellandi, i personaggi storici del mondo ippico e delle serate del Sesana, il mister Massimo Morgia, Mario Boni e gli amici di pedalata con in testa Roberto Puccini. Tutti a rendere omaggio a questa autentica icona del Sottoverga. Silvano, l’anziano padre novantenne, è rimasto a casa mentre è tornato appositamente dall’Inghilterra, dove vive e lavora, il figlio minore Stefano, visibilmente commosso dall’attestato di stima ed affetto tributato dalla città. Un aspetto che il parroco Don Sergio ha voluto rimarcare nell’omelia. All’uscita della bara dalla funzione funebre, il lungo, commovente interminabile applauso da parte della sua gente che ha saputo apprezzarne il carattere, la genuinità e lo spessore umano.


 

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