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Teatro Pacini senza programmazione teatrale: parte la protesta dei gruppi di opposizione

di Maria Salerno
Il teatro Pacini
Il teatro Pacini

Chiesti chiarimenti sul fatto che non c’è stato accordo con l’Associazione Teatrale Pistoiese. «Questo passaggio ci era stato dato praticamente per certo dall’amministrazione comunale»

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PESCIA. Stagione teatrale saltata? Sembrerebbe di sì. Come ha scritto il consigliere comunale e provinciale Oliviero Franceschi (Lega) «basta guardare i porta cartelloni all’esterno desolatamente vuoti per capire come sta andando a finire il tutto». Sulla vicenda del teatro Pacini da due mesi vige un assordante silenzio. L’ultima volta che la questione è stata affrontata in consiglio comunale, infatti, era lo scorso 27 luglio. «È stata necessaria una richiesta di alcune minoranze per riportare il tema nel dibattito del consiglio – ricorda il consigliere Giancarlo Mandara (Voltiamo Pagina) in una lunga e articolata interrogazione in cui chiede alla giunta di fare chiarezza in merito all’affidamento e alla gestione del teatro comunale – ma anche qui ennesimo rinvio, nell’attesa di un’interlocuzione con ATP, da tenersi l’indomani mattina, ma i cui risultati non sono mai stati resi noti». La questione in realtà era stata ampiamente dibattuta in un altro consiglio comunale, quello dello scorso 8 giugno, quando ancora l’ente era gestito dal commissario prefettizio. Dal dibattito consiliare era emersa l’idea pressoché unanime che l’affidamento della gestione del teatro all’Associazione Teatrale Pistoiese fosse la soluzione più valida sotto il profilo dell’offerta culturale e dell’esperienza maturata sul campo da tale soggetto. Non restava, dunque, che procedere con la votazione della convenzione. Ma il gruppo di maggioranza manifestò, proprio in quella seduta, una serie di perplessità, con particolare riferimento all’aspetto economico (subito chiarito) e al numero di serate gratuite messe a disposizione di associazioni del territorio, ritenuto insufficiente. «Nonostante la disponibilità delle minoranze ad apportare le modifiche legate proprio all’opportunità di avere più serate gratuite e/o a prezzo calmierato per le associazioni – scrive Mandara nella sua interrogazione – tutto fu rinviato a successive intese, tuttavia mai intercorse. In questa storia, questo rinvio, che definirei strategico, sembrerebbe finalizzato esclusivamente a consentire un intervento salvifico del sindaco allora sospeso. Sul punto il sindaco si era limitato a dire che, una volta rientrato, avrebbe valutato l’esperimento di una procedura a evidenza pubblica, peraltro mai avviata». A questo punto della storia, le minoranze consiliari unanimemente si interrogano su quale sarà la sorte del teatro. Il consigliere Giacomo Melosi, anche lui intervenuto sulla faccenda con un’interrogazione, sottolinea come, essendo praticamente ad ottobre, ciò che attende il Teatro Pacini non può che essere una gestione transitoria, in attesa di un vero e proprio affidamento. «Questo significa programmazione di ripiego, ben al di sotto della potenzialità e del prestigio del nostro teatro – sottolinea il consigliere di FdI – dovranno essere chiariti molti aspetti, tra i quali i motivi per cui non si è giunti ad un accordo con l’Associazione Teatrale Pistoiese che ci era stato dato praticamente per certo, ma soprattutto su che intenzioni abbia l’amministrazione per il futuro del nostro teatro perché qui mi pare che il sindaco, per farne troppe, non ne faccia bene nemmeno una! » Forse un «decoroso accordo con l’Associazione Teatrale Pistoiese avrebbe portato nel cassetto un po’di soldini – la butta sulla praticità il consigliere Franceschi – e poi, 300 400 persone che riempiono il teatro avrebbero potuto far gola alle attività commerciali del territorio«. Tutta la minoranza concorda nel ritenere “pretestuosa” la presa di posizione della maggioranza sulle giornate libere da riservare alle associazioni del territorio. «Qui è mancata la volontà – tuona Franceschi – e più che di volontà si sia trattato di mancanza di capacità nel condurre trattative».
 

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