Nave incagliata, al via lo svuotamento dei serbatoi della Guang Rong: ci sono oltre 100 tonnellate di gasolio
Settimana clou per le operazioni di bonifica e rimozione. Intanto emerge che la motonave viaggiava con prescrizioni
MASSA. C’è attesa per l’avvio del piano di bonifica e rimozione della Guang Rong, coordinato dal prefetto Guido Aprea; lo svuotamento del carburante, prima emergenza (si tratta di oltre 100 tonnellate) è affidato come noto alla società Fratelli Neri di Livorno. Una volta scongiurato il rischio di contaminazione ambientale, si vedrà il resto. Shipping Italy riferisce che a quanto emerge, le prime ispezioni a bordo avrebbero appurato che la sala macchine (e quindi il motore) della nave non risulta sia stata allagata; la circostanza lascia aperta la questione se la proprietà, cioé la società Sea Commander Srl di Chioggia, dichiarerà la perdita totale costruttiva o meno. Sulla base di questo passaggio, si giocherà il destino della Guang Rong: ovvero se la proprietà la rimetterà in sesto oppure, con la dichiarazione di perdita totale (qualora le riparazioni della nave avessero un costo superiore al suo valore commerciale, come annota sempre Shipping Italy), allora spetterà alle assicurazioni (in questo caso al P&I Club – Steamship Mutual) sostenere gli oneri del recupero del relitto.
Ma adesso, bisogna andare per gradi, e partire con l’urgenza della rimozione di carburante e olio lubrificante a bordo, con un sistema di pompaggio da terra che permetterà di trasferire il bunker dalla nave ad autobotti. Successivamente, come detto, si valuterà la stabilità dello scafo e la possibilità di rimorchiare la nave in un’area sicura.
Ma intanto continua a far discutere la dinamica del disastro, e perché la Guang Rong fosse in rada e non al sicuro dentro al porto di Marina di Carrara con le condizioni meteo di quel 28 gennaio, con vento di trenta nodi e cinque metri d’onda; i fatti purtroppo hanno dimostrato che la motonave non è stata in grado di reggere quel mare, ha scarrocciato alla deriva fino all’impatto con il pontile.
Il Fatto Quotidiano, nel ricordare che la Guang Rong era impegnata nel contribuire al maxiappalto Pnrr da 1,3 miliardi di euro per la nuova diga foranea di Genova, ha ricordato che «fra le numerose carenze rilevate dalle Capitanerie di Genova e Marina di Carrara nei tre anni passati, con ispezioni che avevano portato a 70 giorni di fermo complessivo della nave, c’era anche l’avaria totale di uno dei due motori. Tanto che, emerge ora, la nave, che mai prima ne aveva dovuto richiedere l’ausilio, dall’agosto scorso ha sempre dovuto ricorrere al supporto di almeno un rimorchiatore, a volte due, per manovrare in entrata e uscita dai due porti».
Ma, si aggiunge, la Capitaneria non l’aveva però fermata, perché, «ha spiegato un ufficiale genovese, la società di classifica, il Rina, aveva rilasciato una prescrizione che consentiva la navigazione, seppur solo in buone condizioni meteo, e l’autorità di bandiera (Cipro), che in Italia s’appoggia agli ispettori di Rina, non aveva eccepito». Peraltro, aggiunge il Fatto, la controllata Rina Consulting sta conducendo «la direzione dei lavori della nuova diga su cui era impegnata Guang Rong». Ma, hanno risposto dal Rina al giornale, «Sono attività completamente diverse svolte da società diverse».
L’interrogativo è sempre quello: perché una nave con gravi difficoltà di manovra, dopo aver caricato 9mila tonnellate di detrito di marmo sia rimasta in rada.
Tanti i dubbi aperti che, come riportato nei giorni scorsi dal Tirreno, si è posto un macchinista del Francesco Ne, uno dei due rimorchiatori in funzione a Marina di Carrara, che quella sera aveva già i motori accesi pronto ad uscire in soccorso della Guang Rong.
Tutto è al vaglio della procura, nell’inchiesta coordinata dalla pm Clarissa Berno e guidata dagli investigatori della Capitaneria di Porto di Marina di Carrara, che ha al momento un solo indagato per naufragio colposo, ovvero il comandante della Guang Rong. Gli armatori della Stema e il gruppo assicurativo P&I club Steamship Mutual sono assistiti dall’avvocato Marco Paggini dello studio legale Vaudo Paggini & C. di Livorno. Il perito incaricato di occuparsi del sinistro per conto del P&I Club e della società di brokeraggio assicurativo è Marco Calabria, esperto surveyor della società Mare (Marine Experts). La sua relazione ovviamente si dovrà confrontare con quella che, presumibilmente, farà il perito che sarà incaricato dalla procura.