Sanremo 2025, terza serata: Coma_Cose da Cuoricini (8,5), Olly sincero (7), Tony Effe male proprio (3,5). Tutti i voti alle canzoni in diretta
I nostri voti scritti durante la diretta delle esibizioni della terza serata del festival della canzone italiana
Irama. Al Sanremo di uno o due anni fa Morandi lo beccò nei camerini e gli chiese in che tonalità cantasse il suo pezzo. Quello bello, dedicato alla nonna. Lui non lo sapeva, nel senso che non avrebbe saputo nemmeno solfeggiarlo, ma almeno a tutti noi veniva voglia di cantarlo. Bei ricordi.
Voto 5
Tony Effe. Forza Roma, urlavano dalla platea. Lui stasera è l’epifania di se stesso. Giacca di pelle, petto nudo, tatuaggi anche fin sotto i padiglioni auricolari e questo trap siculo colombian messicano cantato in romanesco. Non malaccio, male proprio. Ma poi, Califano che c’azzecca?
Voto 3,5
Modà. La scaletta di Sanremo può essere feroce. Kekko e i suoi arrivano dopo i Duran Duran, che a quarant’anni dalla giovinezza hanno ribaltato l’Ariston. Lui anche stasera ha un mattone sul diaframma e la giugulare come un pallone. Non ti dimenticheremo neanche noi.
Voto 4 +
Coma_ Cose. Continuate pure a pensare che sia un pezzo da cartoon, trollatela su Facebook (su Facebook, santoddio) chiamandola ancora canzoncina da Zecchino d’oro. Non ci avete capito nulla, Cuoricini ci racconta gli amori e le nostre menti annegate nelle solitudini social che sappiamo costruirci anche seduti uno accanto all’altro nello stesso letto. E lo fa con una feroce ironia che ci fa ballare.
Voto 8,5
Olly. Semplice, sincero, Olly porta a Sanremo l’orgoglio dell’erre moscia, che racchiude un po’ la storia di un ragazzo normale che canta i sentimenti dei suoi coetanei. Stasera ha pure evitato la canotta. E i miei figli son saltati in piedi sul divano. Qualcosa vorrà pur dire.
Voto 7
Noemi. Sarà un classicone, cantato da altri forse sarebbe pure un romanzone melodico di quelli che andavano parecchio negli anni ‘90, ma la sua voce è una chitarra dei Metallica suonata in un tunnel, un sax al tramonto, un’alba senza fine. È serenamente una bomba.
Voto 8
Shablo ft Guè, Joshua, Tormento. Ora immaginatevi lunedì quando le radio dovranno mandarla a raffica questa street song e voi sarete costretti ad ascoltarla a ripetizione ogni giorno finché non cominceranno ad arrivare i primi tormentoni primavera estate. O Gesù, io non so voi ma a me questo Shablo con la combriccola del feat dà già il tormento.
Voto 4
Joan Thiele. La paura non canta, canta il coraggio di questa ragazza che porta all’Ariston una b
allata alternative rock come in Italia in pochi sanno scrivere e suonare. Bisogna volare in America per sentire echi sadcore come questi. Scoperta.Voto 7
Massimo Ranieri. Trentasette anni dopo “Perdere l’amore” mica potevamo aspettarci che Ranieri si trasformasse in Eminem. Quindi a voi che state ancora bubbolando sull’età e lo stile vintage, anzi, parliamoci chiaro, a voi che gli date del vecchio, provateci a tenere la scena così, provateci voi ad avere la stessa potenza scenica e la stessa eleganza.
Voto 6,5
S
arah Toscano. Di questa vie en rose forse anche a noi non rimarrà moltissimo, a me solo il ricordo di una canzone dai fraseggi impossibili, slalom fra note e vocali con cui Sarah manifesta una grande padronanza. Ma l’emozione?Voto 6
Brunori Sas. È davvero un canguro fra passato e futuro, Brunosi Sas, riesce a macinare la d
istanza siderale che c’è fra questi tempi di trap e autotune e gli anni dei grandi cantautori italiani senza fatica, con leggerezza. Canta un padre che si sorprende a guardare una fiamma d’amore negli occhi di una figlia che diventa mamma. Come la storia della canzone italiana, che da De André e Tenco ci regala ancora frutti. Dai diamanti non nasce niente ma da Sanremo possono nascere fiori.Voto 8
Clara. Dopo Bennato, la giaguara di Varese non è la seconda stella a destra per l’isola che non c’è a Sanremo. L’urban al secondo ascolto non scalda moltissimo, linee di febbre poche. Anzi, parecchio freddina.
Voto 5