Il Tirreno

Il parere

Porto di Carrara, chiusa la procedura di Vas: sono 78 pagine con prescrizioni

Porto di Carrara, chiusa la procedura di Vas: sono 78 pagine con prescrizioni

Intanto dalla Partaccia arriva un no deciso al progetto di ampliamento

30 aprile 2024
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CARRARA. 78 pagine, dense: eccolo, il tanto atteso parere sul piano regolatore portuale della Commissione Vas (Valutazione ambientale strategica) del Ministero dell’Ambiente. Parere necessario al successivo decreto del Ministro. Vas chiusa e formalmente approvata ma a fronte ovviamente di tutta una serie di prescrizioni. Quali? «Guardi - replica il presidente dell’autorità di sistema portuale Mario Sommariva - mi dia il tempo di leggerla, risentiamoci domani (oggi, ndr). Sono 78 pagine, le ho solo scorse. Devo veramente capire cosa ci chiedono. Però, che dire, è normale che ci siano prescrizioni, è questa la procedura. Sono contento perché i tempi previsti sono stati rispettati, abbiamo lavorato tanto ma questo primo passo è fondamentale». La chiave, ovviamente, è capire quanto impatteranno le prescrizioni sul progetto del nuovo Piano regolatore. Nel frattempo, il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha invece annunciato di avere sospeso le sue tempistiche per le problematiche relative alla foce del Carrione e ai profili di sicureza tra i vari tipi di traffico all’interno.

No dalla Partaccia

Il porto continua a far discutere. L’Associazione Campeggi Riuniti Partaccia, presidente Andrea Genovesi, e l’Associazione Bagni Riuniti Partaccia, presidente Laura Venturini, in una nota congiunta sottolineano che «L’ampliamento del porto è un pericolo per le aziende del settore open air e balneare della costa apuana. Le aziende del settore della costa apuana hanno appreso dalla stampa locale e dai vari convegni sul tema che il progetto di ampliamento del porto di Marina di Carrara non terrebbe conto dei rischi che potrebbe recare all’economia turistica e all’ambiente massese. Le notizie che arrivano non sono certamente tranquillizzanti per imprenditori che da anni investono nel turismo. Se l’industria rappresenta un asset importante per l’economia locale, il turismo, specialmente quello balneare, è sicuramente un settore altrettanto importante se non maggiormente importante per l’indotto che esso produce. Secondo le dichiarazioni rilasciate dalle istituzioni interessate (Autorità Portuale, Comune di Carrara, Regione Toscana) il progetto sembra basarsi su simulazioni che non hanno studiato in modo approfondito il fenomeno delle correnti marine, né tantomeno la fragilità delle nostre coste». E aggiungono: «Se siamo consapevoli che il porto è una struttura importante per l’economia locale, siamo altresì convinti che il turismo meriti maggior attenzione da parte delle istituzioni. Siamo disponibili a confrontarci ed a collaborare senza innalzare barricate, ma questo ripetiamo deve avvenire in trasparenza e con studi certi e concreti. Le nostre preoccupazioni sorgono dalle varie prese di posizione dei vari enti preposti, non ultima quella del Consiglio superiore dei lavori pubblici che ha sollevato perplessità sottolineando i costi - benefici che si dovranno sostenere per la realizzazione dell’ampliamento. I sostenitori del porto senza se e senza ma partono dalla convinzione, palesemente errata, che la causa dell’erosione del litorale massese non sia da addebitare alla presenza della struttura e che quindi il suo potenziamento non crei ulteriori danni. Noi, ma non solo noi, siamo convinti che la causa principale dell'erosione sia il porto seguita da tutte le altre concause. Per questo motivo accogliamo con favore le osservazioni al Piano regolatore portuale presentate dal Comune di Massa al quale chiediamo di continuare a intervenire per tutelare la nostra costa. Ci appelliamo anche alla Regione Toscana affinché chieda di stoppare l’iter in attesa di chiarimenti concreti ed impegni seri a tutela del litorale massese», ribadiscono Andrea Genovesi e Laura Venturini.

M.B.
 

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