Il Tirreno

Maltempo

Carrara, piove dal tetto e aule allagate: al liceo studenti fuori per due ore

di Manuela Orsini Merani
Una delle aule allagate
Una delle aule allagate

È successo nel plesso dell’istituto di scienze umane. La preside: «Problemi a alcune canalette, sono intervenuti i tecnici della Provincia»

28 febbraio 2024
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CARRARA. Al suono della campanella gli studenti del liceo di scienze umane di Carrara martedì 27 febbraio hanno avuto una brutta sorpresa. Come ci riferisce uno degli studenti Luca Ciancianaini, alcune aule della struttura scolastica, a causa delle infiltrazioni di acqua piovana dal tetto a piano, erano allagate, in particolare l’aula computer e un’altra adibita per le lezioni e la sala per gli insegnanti. Addirittura ci racconta che pioveva dal tetto e scendeva acqua da una plafoniera, allarmando tutti per le possibili conseguenze elettriche e non solo. I disagi «La preside già alle 8.05 ci voleva far entrare senza alcun sopralluogo, ma anche alcuni professori erano esitanti come noi, perché si trattava di infiltrazioni dal tetto e non dalle finestre e quindi andava a toccare l’impianto elettrico e la struttura».

Il racconto

Ciancianaini racconta poi, che alle 10 non erano ancora intervenuti i vigili del fuoco contattati dai ragazzi e gli avevano risposto che avrebbero contattato la preside. «Non è bello fare lezione mentre ti piove sulla testa. L’aula insegnanti era completamente bagnata, presentava scatoloni zuppi d’acqua, a dimostrazione di ciò, c’era anche un libro talmente bagnato che il suo volume era triplicato». Dopo le sollecitazioni degli studenti intorno alle 9.30 si sono presentati due tecnici della provincia che hanno verificato la situazione sul tetto per valutare la causa, dopodiché è stato convocato dalla preside Alessandra Carozzi un rspp, (responsabile del servizio di sicurezza e prevenzione, ndr), ovvero un ingegnere privato a valutare lo stato di agibilità della scuola. Ciancianaini riferisce che erano una cinquantina di ragazzi fuori dalla scuola dalle 8 fino alle 9.45 in attesa di sapere la situazione, dato che la preside si rifiutava di parlare con loro e venivano informati dalla vicepreside sull’evoluzione dei fatti.

I precedenti

«Non è la prima volta che succede, anche verso ottobre, quando avevano dichiarato l’allerta arancione era già successa una situazione uguale e ci avevano risposto che erano le canalette a essere intasate»: continua Luca Ciancianaini. Anche tanti genitori, in particolare degli studenti portatori di disabilità e problematiche psicologiche hanno espresso un disappunto circa l'organizzazione e mancanza di comunicazione. Anche Raul Cattani rappresentante d'istituto conferma l'accadimento aggiungendo : «Abbiamo chiesto di parlare con la nostra dirigente e lei ha voluto parlare solo con i rappresentanti di plesso ed è stata la vice preside Rita Vatteroni a comunicarci le dinamiche, ci ha evidenziato che per la preside la scuola era agibile e la decisione se entrare o meno spettava a noi e quindi anche ai ragazzi minorenni. O entrate o vi mettiamo assenti ci è stato riferito. Alcuni professori hanno avanzato l’opzione di fare lezione in palestra assumendosi loro la responsabilità. Dalle ore 8 siamo stati fuori dal nostro liceo e poi abbiamo deciso di andare al linguistico per vedere se qualcuno potesse accoglierci, non ci hanno accolto e intorno alle 10 siamo andati al classico per sentire cosa diceva la preside. I nostri professori hanno deciso di non toccare i registri elettronici, proprio perché ci hanno sostenuto e quindi non siamo né assenti ne presenti». Ci viene riferito che la palestra è riscaldata, ma con impianti da rivedere, sono stati messi infissi nuovi, allo stato attuale non sanno come sono le condizioni dei bagni se presentano allagamenti. Per fare lezione in quell’area adibita ad attività sportiva, Ciancianaini continua a illustrare la situazione: «Ci avevano detto di entrare e prendere i banchi e spostarli in palestra, ma non ci siamo sentiti di farlo con il pavimento bagnato. Anche la maggior parte dei professori ci ha sostenuto e alcuni di loro erano fuori con noi ad aspettare di sapere cosa emergesse».

La preside

La preside Alessandra Carozzi spiega: «Sono due le classi allagate perchè ci sono le canalette intasate, sono intervenuti i tecnici della provincia che le hanno dichiarate inagibili.I ragazzi sono stati messi in altre aule, altri non sono entrati. Sono cose che succedono, gli aghi di pino hanno intasato le canalette, che erano state pulite tre mesi fa. Purtroppo con l’acqua piovana di stamani (martedì 27 febbraio, ndr) il tetto si è riempito di acqua. I ragazzi sono stati posizionati in un’aula dove non ha piovuto e una classe di 12 ragazzi sono stati messi in palestra». Ci spiega che tempestivamente ha dato ordine di chiudere l’impianto elettrico per precauzione fino a che non sono arrivati i tecnici della provincia alle ore 9 circa, hanno appurato che la causa delle infiltrazioni era dovuta alla presenza di aghi dei pini che ostruivano le canalette. L’operazione di pulizia è stata rimandata a quando le condizioni meteo saranno favorevoli. «Le lezioni sono in essere,- continua la preside – ho messo i ragazzi nelle aule sicure, indicativamente sono 18 le aule in istituto e solo 2 e una sala insegnanti sono risultate inagibili. Ho parlato al telefono con gli studenti per me potevano entrare perché la scuola non era pericolante e aspetterò cosa mi diranno gli elettricisti. I tecnici della provincia mi hanno detto di non far entrare i ragazzi in quelle aule allagate. La scuola è in sicurezza, aspetto anche cosa mi dirà la responsabile del plesso».

L’incontro

Cosa è emerso dopo l’incontro fra gli studenti e la preside al liceo classico lo racconta Luca Ciancianaini: «Il fatto dell’agibilità è stato risolto alle ore 10, ma dalle 8 fino a quell’ ora ci hanno lasciato senza risposta, nessuno si è fatto vivo e anche i professori ci dicevano di aspettare perché nessuno si sentiva sicuro a farci entrare. Noi vogliamo comunicare che c’è stata una disorganizzazione e non è la prima volta. Le lezioni non si sono tenute e non sappiamo ancora se l'impianto elettrico è spento. Io risulto presente, dal punto di vista dei professori ci hanno appoggiato. I bidelli ci hanno fatto entrare a scuola per prelevare degli oggetti ma erano molto preoccupati per le eventuali responsabilità. Stiamo preparando una richiesta per andare in provincia perché vogliamo trovare una soluzione. Dalle 8 siamo stati fuori con le strade allagate, una situazione discutibile. Un disagio che avrebbe potuto essere risolto con una migliore comunicazione».
 

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