Serie D
«Pieruccini attacca l’Accademia per fare campagna elettorale»
carrara
«In un momento così triste per la nazione, invece di essere coesi, si continuano a spendere energie per attaccare l'Accademia di Belle Arti». Inizia così una lunga nota del presidente Antonio Passa che replica punto per punto alle ultime vicende con al centro l'istituto. «Non è passato molto tempo da quando il rappresentante della Lega, Nicola Pieruccini, si faceva fotografare con mascherina sotto l’insegna dell’Accademia, stigmatizzando quest’ultima come sicuro focolaio di infezioni che, puntualmente, non si sono verificate...», comincia il presidente prima di andare alla questione lauree in Comune del 7 marzo. «L’iniziativa è stata avallata prima ancora della emanazione del Dpcm del 4 marzo 2020, e, precisamente, nei giorni di permanenza presso l'Istituto, quando ha avuto un incontro con il presidente della Commissione di esame». Una seduta di cui Passa ribadisce il «carattere episodio», purché fossero «“adottate opportune misure organizzative volte a ridurre i contatti tra i candidati e tali da garantire ai partecipanti la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro”». «Considerato – va avanti – che nella sala era presente per effettuare l'esame un solo candidato (e non una pluralità), assicurando, altresì, la distanza di un metro, e ritenuto che, come da comunicato stampa del Presidente della Commissione, tutte le misure igieniche sono state rispettate (presenza, ampiamente documentata, di disinfettanti idonei) non si vede quale violazione delle disposizioni di legge sia stata perpetrata nel consentire, del tutto eccezionalmente, l'esame finale di soli quattro studenti». «È stato difficile, ma doveroso, consentire a quattro studenti di diplomarsi, permettendogli di non depauperare ancora risorse economiche», ribadisce il presidente che vira poi «sull’ultima invettiva del Pieruccini», e cioè, spiega, su «una segnalazione al Ministero circa la presunta violazione della privacy fatta dal sottoscritto». «La violazione del diritto alla privacy, può, infatti, essere fatta valere solo dall’interessato, non certo dall’accanito esponente della Lega. Per giunta l’interessato, giunti a questo punto, potrà agire proprio contro il Pieruccini che, pur di portare l’Accademia al centro di mille pettegolezzi, non si fa scrupolo di agire da megafono». Poi la stoccata finale: «Sembra che proprio il Pieruccini stia perpetrando un reato, quello della diffamazione a mezzo stampa, per il quale non si esclude di adire le vie legali. Pertanto continui pure in questa sua efferata campagna elettorale; non offrirà che altre frecce all’arco di una querela, oppure, e questa sarebbe la soluzione che preferirei, prima di lanciarsi in queste sorde invettive, aprisse un dialogo con i rappresentanti dell’Accademia». —
Luca barbieri