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Bande ai Poggi: ridotta la pena a Mazzi
MASSA. Pena ridotta per Alessio Mazzi, uno dei ragazzi arrestati nell’estate 2015 dopo l’ennesima rissa a suon di coltelli ai Poggi, insanguinando le strade di Massa. Furono sei i giovani arrestati...
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MASSA. Pena ridotta per Alessio Mazzi, uno dei ragazzi arrestati nell’estate 2015 dopo l’ennesima rissa a suon di coltelli ai Poggi, insanguinando le strade di Massa. Furono sei i giovani arrestati in tutto con varie imputazioni a loro carico: rissa, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, mentre per altri scattarono gli estremi del tentato omicidio. Mazzi, finito in carcere insieme alla sorella Elisa, è rientrato nel primo gruppo e il suo caso, dopo aver attraversato tutti i gradi di giudizio della giurisprudenza italiana, è arrivato alla Corte di Cassazione, a cui i suoi avvocati hanno chiesto di rivedere la sentenza del tribunale di Massa in quanto la pena era da ritenersi «illegale» almeno per quanto riguarda il reato di danneggiamento, visto che le attenuanti generiche prevalenti rispetto alle aggravanti. Una lettura che ha trovato d’accordo la Cassazione, che spulciando il dispositivo emesso in primo grado ha rilevato che per il reato in questione era stata emessa la pena di un anno e quattro mesi di reclusione. Troppo secondo l’ordinamento italiano, che per il danneggiamento prevede una pena fino ad un anno di reclusione. Ovvero fino al massimo di un anno. «Dunque la pena non avrebbe potuto essere stabilita in un anno e quattro mesi e va calcolata nuovamente dal giudice di merito» dice la Cassazione, che ha annullato la sentenza in oggetto sena rinvio, rinviando gli atti al tribunale di Massa.
Anche Andrea Bonuccelli, un altro dei ragazzi arrestati in quell’estate del 2015, ha tentato di impugnare la sentenza della sua condanna per altri motivi, ma la Cassazione ha respinto il suo ricorso.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Anche Andrea Bonuccelli, un altro dei ragazzi arrestati in quell’estate del 2015, ha tentato di impugnare la sentenza della sua condanna per altri motivi, ma la Cassazione ha respinto il suo ricorso.
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