La “Massa 2000” in 171 fotografie di Franco Frediani
«Sono “scatti non d’autore”, ma un atto d’amore verso una città cresciuta in modo troppo disordinato»
MASSA. Dal Castello Malaspina al mare. E' questo il percorso che ci fa intraprendere "Massa 2000" il nuovo splendido libro fotografico realizzato da Franco Frediani. "Scatti non d'autore", così l'autore, nella premessa al suo volume, definisce le 171 immagini di Massa e della sua Marina che esso contiene. Perché proprio 171 Frediani non lo rivela, limitandosi a precisare che le foto, da lui eseguite negli anni tra il 2010 e il 2016, sono rigorosamente a colori (tranne due eccezioni ma c'è un motivo) perché il bianco e nero «lo intristisce e falsifica la realtà».
Ai professionisti della fotografia, che immagina storceranno il naso, l'autore premette che «le foto non hanno alcuna pretesa artistica, né potrebbero averla, scattate come sono con una piccola macchina compatta in modalità automatica». «Che non siano scatti d'autore -prosegue Frediani- appare con evidenza, anche a chi sia digiuno di tecnica della fotografia, specialmente con le riprese grandangolari. Sono scatti "ruspanti" che, a volte, giocando con la saturazione, il contrasto, la luminosità o la messa a fuoco, rispecchiano l'intendimento di fissare, più che l'immagine, l'emozione del momento».
E ancora, Frediani dice: «Sarà capitato a tutti di trovarsi in un punto della città e sorprendersi a pensare di non aver mai notato quelle luci, quel gioco di linee o di colori, che pure erano sempre lì, e non essersene mai accorti e in quel momento aver pensato: "Se avessi una macchina fotografica!". Ebbene, io l'avevo». «Le 171 foto raccolte nel volume e corredate da preziose didascalie -continua Frediani-, hanno dunque il solo scopo di documentare il volto della città e della sua marina agli inizi degli anni 2000. Una città che, seppur cresciuta nel dopoguerra in modo disordinato, spesso in spregio al decoro urbano, è comunque la mia città, la nostra città. Come non volerle bene? Impariamo dunque a rispettarla maggiormente, solo così facendo ne potremo essere orgogliosi». Uno dei motivi di maggior fascino del libro di Frediani è proprio questo: la messa in evidenza delle trasformazioni urbanistiche che Massa ha subito dagli anni '60 ad oggi. «Da allora in poi -afferma l'autore- Massa è cambiata in peggio, perché si è costruito selvaggiamente, senza alcun gusto e logica». Il bel volume di Frediani mostra anche lo stato di incuria e l'abbandono vergognoso in cui versano le ex colonie della Partaccia. Importante anche lo spazio dedicato alle vedute delle Alpi Apuane. «Esse -afferma - costituiscono un tesoro di rara bellezza paesaggistica, che tra qualche anno, purtroppo, rischiamo di non poter ammirare più, perché i nostri monti, a causa dell'escavazione selvaggia, si stanno sbriciolando». Il "fotografo dilettante", come lui stesso, troppo ingenerosamente, ama definirsi, spiega che l'idea per questo nuovo libro gli è venuta da una serie di immagini che finora aveva pubblicato solo su facebook, riscuotendo un grande apprezzamento da parte dei fruitori del social. «A quel punto -racconta- mi sono chiesto: perché non riunirle in un apposito volume?».
Franco Frediani è socio della Deputazione di storia patria per le antiche province modenesi, membro dell'Accademia de'Rinnovati, Cavaliere dell'Accademia di Porta Quaranta e corrispondente dela rivista "Le Apuane".
Tra i suoi precedenti libri ricordiamo "Massa in trincea", incentrato sul contributo apuano alla Grande Guerra e "Massa ferita", sui bombardamenti a cui la città fu sottoposta durante la seconda guerra mondiale.
Il suo nuovo volume "Massa 2000" è in vendita in tutte le librerie e nelle principali edicole cittadine.
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