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Palazzo Ducale a Lucca, fine del contenzioso legale per il restauro dell’ala juvarriana: vince la Sapit

di Pietro Barghigiani
Palazzo Ducale a Lucca, fine del contenzioso legale per il restauro dell’ala juvarriana: vince la Sapit

Anche per il Consiglio di Stato la Pro.Ge.Co non aveva i requisiti per eseguire i lavori

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LUCCA. La Sapit Srl è l’unica azienda legittimata ad eseguire i di miglioramento di un’ala di Palazzo Ducale per un valore di 2, 3 milioni di euro.

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Consorzio Italiano Costruzioni Manutenzioni e Servizi Società Cooperativa di Bologna e Pro. Ge. Co. società cooperativa a responsabilità limitata di Coreglia Antelminelli contro la sentenza del Tar che aveva accolto l’impugnazione di Sapit contro l’assegnazione del consorzio. Di fatto i giudici amministrativi hanno ribadito che la Pro. Ge. Co, esecutrice materiale dei lavori, «non deteneva i requisiti per poter eseguire la prestazione, e quindi il Consorzio Consital andava escluso».

Invitalia, stazione appaltante, aveva indetto un bando di gara per affidare i lavori di restauro del sottotetto dell’ala juvarriana di Palazzo Ducale che in passato ospitava le prigioni del palazzo e ora è occupata dagli uffici della prefettura che affacciano su piazza Napoleone. L’intervento, reso necessario dai danni provocati nel tempo dalle infiltrazioni piovane, fa parte di un progetto più ampio avviato nel 2000 che prevede la valorizzazione e riqualificazione dell’intero complesso storico.

Secondo il collegio di prima istanza, il Consorzio Consital avrebbe dovuto essere escluso dalla procedura perché la consorziata Pro. Ge. Co. , indicata come esecutrice dei lavori al cento per cento, era in possesso della classifica III – bis, inferiore a quella IV, richiesta dagli atti di gara.

Si legge nella sentenza dei giudici d’appello che «nei documenti di gara appare evidente che la consorziata Pro. Ge. Co. sia stata designata dal Consorzio Consital quale esecutrice dell’intera prestazione (ovvero del cento per cento dei lavori)». E ancora: «Come evidenziato dalla società Sapit Srl in memoria, in nessun atto dei documenti di gara emerge che solo il Consorzio Consital avrebbe provveduto ad eseguire i lavori. E se il Consorzio Consital avesse voluto, come pervicacemente sostiene nei propri scritti difensivi, eseguire direttamente i lavori per intero, non si comprenderebbe il motivo per il quale ha indicato la Pro. Ge. Co come consorziata esecutrice»l

P. B.

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