Il Tirreno

LAMMARI. Lo hanno dovuto bloccare con il taser. Non una volta. È stato necessario un secondo utilizzo del dispositivo elettrico per neutralizzare un cingalese di 44 anni arrestato per resistenza a pubblico ufficiale aggravata dall’uso delle armi.

L’immigrato, dopo la convalida dell’arresto, è stato messo ai domiciliari nell’appartamento di un palazzo sul viale Europa a Lammari dove l’altra sera aveva minacciato con quattro coltelli i vicini di casa. Di qui la richiesta di intervento da parte dei residenti con l’arrivo dei carabinieri del nucleo radiomobile e della Stazione lammarese. All’arrivo dei militari l’uomo si è chiuso in casa e, dopo alcuni minuti, a seguito delle ripetute sollecitazioni carabinieri, li ha raggiunti nell’androne del palazzo, dove in evidente stato di alterazione psichica, ha estratto dalla cintura dei pantaloni quattro coltelli da cucina con cui ha minacciato gli operatori. Gli hanno detto di lasciare i coltelli, ma lui non sentiva ragioni. Anzi, era sempre più nervoso. A quel punto, considerato il pericolo imminente e le condizioni del 44enne, i militari hanno usato la pistola taser. La scarica elettrica ha frastornato l’uomo che è stato placcato lasciando cadere le lame a terra. Ma il cingalese ha avuto un colpo di coda.

Mentre uno dei carabinieri si stava avvicinando per immobilizzarlo, ha tirato fuori una forbice dalla cintura dei pantaloni con cui ha di nuovo minacciato i militari. Di qui il ricorso al secondo uso del taser che è servito per rendere innocuo l’immigrato esagitato poi arrestato.

Dopo un breve passaggio presso il pronto soccorso dell’ospedale di Lucca, il 44enne è stata trasportato nella camera di sicurezza della Compagnia carabinieri di Lucca, dove è rimasto in stato di arresto per la direttissima durante la quale il giudice ha convalidato il provvedimento dei militari disponendo per l’uomo i domiciliari. Resta il timore, da parte dei vicini di casa, per possibili altre reazioni violente dell’immigratol

P. B.

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