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Lucca, rapinato fuori dal ristorante dell’incasso della giornata: «Immobilizzato e colpito alla testa»


	Il titolare del ristorante
Il titolare del ristorante

Due banditi col volto coperto s’impossessano di 6mila euro: il racconto-choc del commerciante

09 luglio 2024
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LUCCA. Un colpo studiato da tempo fruttato seimila euro – buona parte dell’incasso della giornata del commerciante preso di mira dai banditi – e che poteva avere conseguente ben peggiori senza l’intervento immediato di alcuni amici del rapinato e dei carabinieri del radiomobile che hanno recuperato la parte residua dell’introito giornaliero (1400 euro), un pc, due cellulari, carte di credito e documenti. I due autori della rapina attualmente sono ricercati dalle forze dell’ordine e potrebbero aver lasciato delle tracce compromettenti.

Parla la vittima

La rapina accade alle 2 della notte tra domenica e lunedì in via del Tiro a Segno a S. Anna appena fuori dal ristorante “Du palle”. Vittima della violenza dei malfattori, il titolare del locale, Davide Ragazzo: «Mi è andata bene – racconta ancora sotto choc – perché i malviventi non erano armati e perché appena ho iniziato a gridare sono sopraggiunti alcuni amici e dipendenti che stavano raggiungendo le macchine per tornare a casa. E debbo ringraziare anche la tempestività dei carabinieri che sono riusciti a recuperare a un chilometro di distanza dal mio ristorante la borsa con dentro telefonini, pc, documenti e una parte dei soldi dell’incasso». Il proprietario dell’osteria con sala interna e tavoli all’aperto, specializzato nel cucinare la bistecca, è stato costretto a farsi medicare al pronto soccorso del San Luca: «Mi hanno dato un paio di cazzotti in testa e sono stato sottoposto a tac per capire se avevo riportato dei traumi. Fortunatamente al di là del bitorzolo non ho lesioni importanti e alla fine mi è stato rilasciato un referto medico con due giorni di prognosi».

I fatti

Sono le 2 di notte e il proprietario del ristorante come fa ogni domenica sera chiude il locale, saluta i dipendenti e gli amici che stanno anche loro uscendo e s’incammina con la borsa dove all’interno – oltre a due telefoni cellulari, al pc e al portafogli con i documenti e le carte di credito – ci sono due sacchetti: uno con 1400 euro e l’altro con 6000 euro. «Stavo per aprire la portiera della mia Dacia quando mi si sono parati davanti due individui» racconta Davide Ragazzo. Che prosegue: «Quella zona è praticamente al buio e li ho visti all’ultimo istante. Erano alti circa un metro e settantacinque, corporatura robusta e volto travisato con passamontagna». Una sola parola proferita all’indirizzo del commerciante: «Dacci tutto». Per il titolare del ristorante “Du palle” si trattava di extracomunitari: «L’accento utilizzato aveva un’inflessione marcatamente nordafricano priva di doppie consonanti». Ma i banditi, per sviare i sospetti, potrebbero aver attuato anche un depistaggio marcando il falso accento utilizzato nei film anni Cinquanta-Sessanta per doppiare attori africani. Il proprietario del ristorante ha iniziato a urlare e chiedere aiuto: «Per farmi stare zitto uno dei due mi ha bloccato le braccia e l’altro mi dato un paio di cazzotti in testa. A quel punto ho mollato la borsa e i due sono fuggiti a piedi visto che le mie disperate grida di soccorso erano state udite dai miei collaboratori che sono venuti ad aiutarmi e hanno avvertito i carabinieri e l’ambulanza».

Un incubo durato poco meno di un minuto: «Devo ringraziare sentitamente i carabinieri che, grazie alla tracciabilità dei cellulari, hanno individuato la posizione attraverso i gps e sono riusciti a recuperar li all’interno della borsa assieme al pc e a parte dell’incasso». Nel giro di una decina di minuti la pattuglia del radiomobile ha ritrovato sulla via Sarzanese sotto un’auto in sosta la valigetta rubata al commerciante. «Mancava soltanto la busta con i seimila euro di incasso mentre l’altra, con 1400 euro che aveva giù suddiviso, l’hanno lasciata lì dentro forse pensando non ci fosse del denaro».

Il precedente

Mentre i militari stanno effettuando accertamenti – anche attraverso la visione delle telecamere pubbliche e private nell’area di alcuni chilometri da via del Tiro a Segno a quella dove è stata rinvenuta la borsa con i soldi, il cellulare e il pc – emerge che quella di domenica notte non è stata l’unica volta in cui Davide Ragazzo è stato vittima dei malviventi che si erano appostati per impossessarsi dei soldi dell’incasso : “Sono stato derubato nel 2018 mentre uscivo dal ristorante-gemello “Du palle” che adesso è chiuso ma che una decina di anni orsono avevo aperto nella zona di Pontedera. In quella circostanza però non venni picchiato. Si tratto di un furto con destrezza e anche in quel caso venni derubato di documenti, carte di credito e parte dell’incasso”.

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