Il Tirreno

Lucca

Energia

Gas, stangata bollette (anche sopra 1000 euro): a Lucca centinaia di reclami. Cosa fare per difendersi

di Gianni Parrini
Gas, stangata bollette (anche sopra 1000 euro): a Lucca centinaia di reclami. Cosa fare per difendersi

Tanti lucchesi arrabbiati si sono rivolti a Federconsumatori: «Con la fine del mercato tutelato succederà anche con la luce»

04 maggio 2024
4 MINUTI DI LETTURA





LUCCA. Bollette del gas tra maxi rincari e contenziosi. Anche a Lucca tanti cittadini hanno presentato reclami ai gestori contro bollette che in alcuni casi superano i mille euro. Federconsumatori lancia l’allarme per l’energia elettrica: «Con la fine del mercato tutelato c’è il rischio di grossi rincari anche in quel settore, ma c’è una soluzione». Andiamo con ordine.

Cos’è successo

Nei giorni scorsi sulle pagine del Corriere della Sera è scoppiata una polemica legata agli aumenti introdotti da Enel, uno dei grandi operatori dell’energia e il gruppo numero uno in Italia per fatturato (95 miliardi nel 2023 con 6,5 miliardi di utile), nonché società a controllo pubblico che ha come principale azionista il ministero dell’Economia (23,6%). Nella prima metà del 2023 l’azienda ha modificato unilateralmente i contratti in scadenza violando un divieto introdotto dal governo Draghi proprio per evitare rincari alle famiglie a seguito della guerra tra Russia e Ucraina. I rincari invece, ci sono stati eccome proprio perché il gestore ha alzato in maniera considerevole il costo della materia prima (da 0,40 a 1,48 al metro cubo). Una pratica commerciale illecita e per la quale l’Antitrust nel novembre scorso ha erogato una multa da 10 milioni di euro a Enel, che è subito ricorsa al Tar. Non è l’unico caso: dai procedimenti dell’Antitrust risultano pratiche scorrette, pur se con numeri decisamente inferiori, anche da parte di Eni, Edison, Acea, Dolomiti, Iberdrola.

I casi lucchesi

A far scattare le istruttorie sono state le denunce delle associazioni dei consumatori, a cui si sono rivolti i cittadini dopo rincari assai consistenti. È successo anche a Lucca: «Da inizio anno abbiamo presentato centinaia di reclami contro i gestori per i grandi aumenti che i cittadini lucchesi hanno riscontrato nelle bollette del gas – spiega Fabio Coppolella, di Federconsumatori Lucca –. Sono cose che prima succedevano anche se in misura minore perché una grossa fetta di utenti era nel mercato tutelato. Ora che è venuto meno e che è stato tutto liberalizzato i casi si sono moltiplicati. I conteziosi sono legati alle modifiche unilaterali dei contratti, pratica che fino allo scorso giugno era vietata ma che adesso è di nuovo possibile. Il problema è che molto spesso tali modiche, che hanno un impatto notevole, non vengono comunicate in modo adeguato dal gestore all’utente. In taluni casi non vengono proprio comunicate, mentre nella maggior parte delle volte viene inviata una mail a cui il cittadino non dà il giusto peso anche per via di una formulazione non sempre chiara e comprensibile. Come associazione abbiamo chiesto che queste modifiche siano inviate con raccomandata con ricevuta di ritorno, di modo che gli utenti le ricevano e diano loro il giusto peso». Se il cittadino non risponde, scatta una sorta di silenzio assenso e si applicano le condizioni del nuovo contratto.

Come difendersi

I lucchesi che si sono rivolti a Federconsumatori non sono pochi: c’è un 65enne di Porcari che ha ricevuto una fattura di 1.059 euro. Peggio è andata a un 46enne residente a Borgo a Mozzano, la cui bolletta del gas è arrivata 1.363 euro. Un 93enne pensionato di Lucca, invece, ha rischiato l’infarto quando ha visto che doveva pagare 1.013 euro. Stessa scena quando la bolletta è arrivata a una 67enne di di Lucca: 1.644 euro. «I cittadini che si trovano in questa situazione possono presentare reclamo al gestore entro la data di scadenza della fattura – spiega Coppolella – Se il reclamo non viene accolto si può attivare la procedura di conciliazione presso la Camera di commercio, obbligatoria per legge». Il rischio, secondo Federconsumatori, è che queste situazioni siano destinate ad aumentare da luglio, quando cesserà il mercato tutelato anche per l’energia elettrica: «Il nostro consiglio è quello di rientrare nel mercato a maggior tutela, dove il prezzo viene stabilito da Arera ogni tre mesi. Ma la richiesta va fatto subito: servono un paio di mesi perché venga esaminata e se si arriva a luglio sarà troppo tardi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
Politica

Pisa, la ministra Bernini contestata dagli studenti: «Mi hanno impedito di parlare, non sono democratici» – Video

di Danilo Renzullo