Il tema
La Piana tra le aree più inquinate d’Italia
Il primato negativo confermato da un report dell’Arpat: record di sforamenti per le polveri sottili
LUCCA. La Piana di Lucca si conferma l'area più inquinata della Toscana e tra le più dense di smog d'Italia e d'Europa. Negli ultimi anni la qualità dell'aria in Toscana è migliorata, ma, per il secondo anno consecutivo, il mese di dicembre è stato caratterizzato da una vera e propria emergenza polveri. E la zona di Lucca e della Piana, insieme a quella pistoiese di Montale, ha segnato il record degli sforamenti dei livelli di guardia di polveri sottili per oltre 35 volte (su base annua).
Lo conferma il report dell’Arpat. «Le fonti principali dell'inquinamento atmosferico, ed in particolare delle polveri sottili sono sostanzialmente due nelle nostre città: il traffico ed il riscaldamento. Influenzate a loro volta dalle condizioni climatiche: assenza di pioggia e di vento, alta pressione (la situazione anomala di questi mesi invernali) ne favoriscono la concentrazione e la persistenza».
Il numero massimo di 35 superamenti annui del limite giornaliero per le pm10, previsto dalla normativa, nonostante la situazione critica di dicembre è stato superato solamente in due stazioni ed una è quella di via Piaggia a Capannori, mentre la centralina di San Micheletto a Lucca ha raggiunto il limite di 35, rispetto alle 5 del 2015, ad 1 nel 2014 e 5 nel 2013.
Il monitoraggio che svolge Arpat, che mette a disposizione di tutti sul web i dati, è utile ai fini dell'assunzione di decisioni di breve e lungo periodo da parte delle amministrazioni. «Quest'anno nelle zone interessate dalla situazione descritte sono stati ripetutamente adottati dalle amministrazioni comunali i provvedimenti contingibili urgenti per fronteggiare l'emergenza - ricorda Arpat -. in seguito ai provvedimenti assunti dalla Regione Toscana, anche alla luce dell'emergenza polveri verificatasi nell'inverno dello scorso anno, ed in particolare all'introduzione dell'indice di criticità della qualità dell'aria, che fornisce una informazione sintetica ed immediata della situazione».
Ma le ordinanze sull'onda dell'emergenza non bastano. Lo dice chiaro e tondo anche Arpat. «Fermo restando che per abbattere nel lungo periodo l'inquinamento atmosferico sono necessari interventi strutturali nel campo della mobilità e del riscaldamento. II ogni caso, in presenza di situazioni ripetute di superamenti dei limiti, quali quelle registrate nel mese di dicembre, sono necessari anche interventi di emergenza che, pur non essendo risolutivi, tuttavia sono rivolti ad attenuare almeno temporaneamente i livelli di inquinamento». Intanto il forte vento ha "spazzato" via le polveri sottili facendo tornare a respirare un'aria pulita. Nella giornata di giovedì i valori delle Pm10 si sono abbassati notevolmente e sono tornati nella normalità. (n.n.)