Calciatore della Lucchese aggredito a testate e schiaffi: Daspo per i tre ultras finiti sotto inchiesta
L’episodio dopo la partita contro la Spal in un locale di Borgo Giannotti, nei guai un quarantenne e due ventisettenni lucchesi
LUCCA. Niente più partite per tre tifosi della Lucchese colpiti da un provvedimento di Daspo emesso dal questore di Lucca a seguito di una indagine istruttoria della sezione misure di prevenzione della Divisione Polizia Anticrimine. Si tratta di un 40enne e di due 27enni, tutti residenti nel capoluogo: al primo sono stati inflitti 8 anni di divieto, avendo collezionato in precedenza altri reati da stadio e ben due Daspo, uno per 3 anni e il secondo per 5 anni. Per lui è stata richiesta all’autorità giudiziaria anche la convalida dell’ obbligo di firma in questura in occasione degli incontri della squadra della Lucchese.
L’antefatto dei provvedimenti di Daspo riguarda l’incontro di calcio Lucchese-Spal dello scorso 10 gennaio al termine del quale, delusi per la sconfitta casalinga del club rossonero e per l’infelice posizione in classifica della squadra, circa 150 ultras hanno messo in atto una contestazione ai giocatori e, dinanzi allo sbarramento delle forze di polizia, a protezione di un dirigente della Lucchese e di 3 giocatori intervenuti per parlamentare e placare gli animi, gli ultras si sono rivolti ai calciatori dicendo che non avrebbero più gradito la loro presenza nei locali pubblici della città perché dediti, a loro dire, al divertimento invece che al sacrificio per i colori della squadra.
Fino a quel punto, però, solo parola.
Durante la notte, intorno alle 2.50, la situazione però ha richiesto l’intervento di una pattuglia perché in un locale pubblico di Borgo Giannotti: un calciatore della Lucchese, che si trovava nel locale con due amici, era stato aggredito da tre avventori con minacce, una testata e degli schiaffi, riportando alcuni giorni di prognosi per una ferita al sopracciglio. Insomma dalle parole alle vie di fatto con i tre aggressori che accusavano il calciatore di scarso attaccamento alla squadra e di scarso sacrificio.
I tre sono stati identificati, a seguito di serrate indagini della Digos. L’ autore della testata è il 40enne, indagato per il reato di lesioni personali con l’aggravate per aver commesso il fatto a causa di una manifestazione sportiva; dei due 27enni uno è autore degli schiaffi e l’ altro delle contestuali minacce al calciatore.
Questi 3 Daspo seguono gli 8 adottati nel trascorso mese di dicembre, per due aggressioni ad opera degli ultras lucchesi all’ esterno dello stadio, e il ferimento di un poliziotto della Digos intervenuto per identificare gli autori, poco prima dell’ inizio dell’ incontro “Lucchese-Pescara” del 27 ottobre scorso.
Nell’ ultimo mese inoltre la Questura ha adottato 12 Daspo così detti “fuori contesto” nei confronti di altrettanti soggetti, denunciati o condannati per alcuni reati come traffico di stupefacenti, rissa, rapina e violazione della legge sulle armi, ancorché commessi fuori dagli stadi. In tali casi il Questore può inibire agli autori l’ accesso agli stadi del territorio nazionale, per un periodo da 1 a 5 anni, anche se non sono tifosi o non seguono costantemente una squadra, per evitare la replicazione di tali reati, ritenuti dal legislatore lesivi dell’ ordine e della sicurezza pubblica, in ambito appunto sportivo.