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Livorno, altra sfida col Ghiviborgo: la rivincita arriva in Coppa Italia

di Alessandro Lazzerini
Currarino Sotto, Dionisi (foto Franco Silvi)
Currarino Sotto, Dionisi (foto Franco Silvi)

Appuntamento al Picchi alle 18: c’è da vendicare la prima sconfitta stagionale

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LIVORNO. Ripartire. Questo è l’imperativo in casa Livorno dopo la sconfitta di domenica, la prima stagionale. Come detto dopo la partita inutile farne un dramma, anche perché il cammino amaranto fin qui è stato perfetto e gli incidenti di percorso esistono per tutti, figuriamoci in Serie D. Allo stesso tempo, però, riuscire a lasciarsi subito alle spalle la prima delusione dell’anno è la cosa più importante. Per fortuna, in questo caso, c’è la Coppa Italia che dopo tre giorni permetterà ai ragazzi di Indiani di riscattarsi immediatamente. Neanche a farlo apposta l’avversario è il Ghiviborgo che ha vinto all’Ardenza domenica. Quale miglior avversario? Nessuno. Ma nel re-match il Livorno dovrà vincere. Per passare il turno e per guardare a Poggibonsi con un sorriso ritrovato.

Gli amaranto

La formazione di oggi si basa tutta su un’unica domanda: quanto turnover farà Indiani? La sensazione, vista anche l’ampiezza della rosa e l’importanza della gara di domenica, è che il tecnico amaranto possa dare ampio spazio alle seconde linee anche se il Livorno di seconde linee ne ha poche, meglio dire “agli altri titolari”. In porta potrebbe tornare Tani, ma occhio anche a un possibile esordio di Vona, mentre in difesa giocatori come Siniega o Fancelli potrebbero prendersi una maglia da titolare. Parente è rimasto negli spogliatoi domenica perché non è al meglio quindi potrebbe riposare. A sinistra ballottaggio Arcuri-Calvosa, mentre in mediana Bellini dovrebbe prendersi un meritato turno di riposo. Anche davanti dovrebbe esserci spazio per chi come Regoli ultimamente ha giocato meno. L’ex Follonica, così come Luci e Frati, è reduce da una settimana complicata per un via di un virus gastrointestinale, ma oggi dovrebbe (esattamente come gli altri) essere a disposizione. Nel gruppo non ci sono particolari defezioni, al di là del lungodegente Ndoye, mentre proseguono le terapie di Rossetti che resterà ancora ai box e cercherà in tutti i modi di essere disponibile allo Stefano Lotti di Poggibonsi.

L’avversario

Il Ghiviborgo di mister Bellazzini lo abbiamo conosciuto domenica scorsa. Squadra giovane che non butta mai via la palla e cerca di dominare il gioco per sfruttare poi gli spazi con i propri attaccanti. Se domenica il Ghivi non aveva niente da perdere, figuriamoci oggi dopo un successo come quello di pochi giorni fa. Dovesse giocare Gori come centravanti senza dubbio sarebbe il pericolo numero uno. In ogni caso, la logica dice che anche Bellazzini potrebbe fare un po’di turnover, sicuramente meno ampio del Livorno per una questione numerica di alternative, e quindi dare spazio a chi fin qui ha giocato meno.

Un trofeo da alzare

Il match per alcuni motivi non è certo il più importante dell’anno. La cornice di pubblico, di giorno lavorativo alle 18, non sarà quella del big match e anche il valore della Coppa Italia in Serie D è piuttosto relativo. Si tratta di una competizione che mette in palio un trofeo, inteso proprio come coppa da sollevare, ma nessun vantaggio. Allo stesso tempo, però, per il Livorno può essere un valore aggiunto. Il motivo? Dare un’opportunità, e quindi minuti nelle gambe, anche a chi ne ha meno in campionato, permettendo così a tutti di restare in fiducia e con il ritmo partita addosso. In più l’aspetto morale. L’esempio è quello odierno. Vincere per cancellare la sconfitta del campionato. E ripartire ancora più forti.

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