Il delitto
Via Cambini, allarme movida: «Nottate di caos infinito». Verso la chiusura anticipata dei locali
Livorno, residenti sempre più esasperati: «Qui risse e assembramenti». Lunedì la firma del protocollo tra Comune e commercianti
LIVORNO. Portoni rotti a forza di calci, risse tra bande a bottigliate, bisogni fisiologici ovunque e un fiume di persone che invade via Cambini tra il venerdì e il sabato sera, stazionando lungo la strada anche fino a notte inoltrata. Problemi, questi, ben noti e di vecchia data che – stando ai racconti dei residenti – nel tempo non sono andati a migliorare. Anzi. «La situazione è sempre più drammatica», racconta chi abita tra via Cambini e via Roma. Tanto che si sta cercando di correre ai ripari tramite la firma di un protocollo – fissata a lunedì prossimo – che coinvolge Comune, associazioni di categoria ed esercenti in cui si prevede, tra le altre cose, la chiusura dei locali all’1,30. Ma andiamo con ordine.
Mare di gente
La movida, lo sappiamo, d’inverno dal mare migra verso via Cambini e dintorni con poca pace dei residenti. Che, chiariscono, non sono contro la vita notturna tout court, ma contro quella priva di freni apparenti che va avanti fino alla mattina e che genera, a loro dire, situazioni pericolose e al limite del decoro. «Il fine settimana in via Cambini c’è una densità incredibile di persone al metro quadrato e noi che abitiamo lì non riusciamo neanche ad aprire il portone per uscire di casa. E, oltre a essere prigionieri nei palazzi, non riusciamo nemmeno ad accedere ai garage e siamo costretti a pagare guardie private per controllare che le persone non orinino sui portoni dei palazzi».
Risse a grida
E, aggiungono i residenti, è anche una questione di sicurezza perché «oltre a esserci troppa gente pressata, assistiamo spesso a risse e a persone che si prendono a bottigliate». Infine, ecco il problema rumore perché «ci sono locali che fanno musica fino a molto tardi e le persone per strada gridano». Insomma, i residenti di via Cambini e via Roma durante il fine settimana vivono la notte con un’esasperazione crescente. «Abbiamo fornito materiale alle istituzioni e più volte abbiamo avvisato le forze dell’ordine mettendole al corrente di situazioni pericolose. Ma, per adesso, la situazione non accenna a migliorare e ogni fine settimana c’è il caos».
I locali
È per cercare una soluzione che si è aperto da tempo un dialogo tra residenti, commercianti e Comune (con l’assessore Rocco Garufo e con il security manager Giampaolo Dotto). «Accettiamo i locali aperti fino all’1, 30 della notte – dicono i residenti – ma chiediamo di monitorare la situazione e prevedere, eventualmente, altre misure per la prossima stagione (invernale, ndr) ».
Il protocollo
Di tutto ciò si è parlato la scorsa settimana scorsa settimana durante un incontro tra Garufo, Dotto e parte dei commercianti di via Cambini. L’occasione è servita ad annunciare la stesura definitiva del protocollo dedicato a via Cambini e dintorni che è volto appunto a fissare, spiega Garufo, «all’una e trenta la chiusura dei locali in zona. E questo è un primo passo verso una gestione più corposa della movida». Il protocollo sarà attivato da fine mese e partirà in fase sperimentale. «Come associazioni di categoria – concordano Alessio Schiano di Confcommercio e Alessandro Ciapini di Confesercenti – promuoveremo il protocollo sui vari punti stabiliti favorendo l’uso di personale formato per la sicurezza e ci auguriamo, in prospettiva, che si arrivi ad armonizzare le misure per la movida su tutto il territorio comunale». Una volta firmato il protocollo, bisognerà attuarlo. Per poi verificare quanto funzionerà e se, nelle modalità attuative prescelte, sarà in grado di mettere d’accordo tutti.
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