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Livorno, ci sarà una nuova gara per assegnare le Darsene Pisa e Calafati

di Stefano Taglione
Il cantiere navale Lorenzoni, all'interno di questo perimetro (foto Stick)
Il cantiere navale Lorenzoni, all'interno di questo perimetro (foto Stick)

L’obiettivo è realizzare un polo della cantieristica d’alta gamma entro il 2026. Per questo tutte le concessione vicine scadranno a giugno dell'anno prossimo

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LIVORNO. «Con la nautica da diporto di alta gamma, riqualificando le Darsene Pisa e Calafati, si possono creare 580 nuovi posti di lavoro». E per farlo, a partire dal giugno del 2026, bisogna «ripensare le aree da dare in concessione, che passerebbero dalle attuali cinque alle future quattro». Fra poco più di un anno, in porto, potrebbe cambiare tutto. E secondo uno studio commissionato nel 2021 al Rina, il Registro navale italiano, «la potenzialità delle aree in oggetto, se indirizzata verso la cantieristica da diporto, creerebbero un nuovo polo di eccellenza nello scacchiere italiano del settore, che si connetterebbe nel tessuto di questo ramo presente nel mar Ligure (Liguria e alta Toscana)».

Per questo l’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale alla scadenza di quattro delle cinque concessioni di quest’area, l’estate scorsa, ha bandito una “gara ponte” – quella vinta da Gestione Bacini e Gruppo Neri, che oltre di fatto a vedersi rinnovata la propria concessione hanno aumentato i propri spazi prendendosi anche le banchine dei Montano (8.431,13 metri quadrati) e di Romoli (3.030,86) – in attesa, nel giugno del 2026, di fare una manifestazione d’interesse più ampia che comprenda anche l’area di Lorenzoni, pari a 6.749 metri quadrati. In tutto, insomma, parliamo di 52.698,39 metri quadri, dato che Gestione Bacini e Fratelli Neri, fino all’anno scorso, prima di espandersi (teoricamente, perché le aree non sono state ancora consegnate) potevano contare rispettivamente su 11.677,45 e 22.849,95 metri quadri.

Secondo il Rina il settore della cantieristica d’alta gamma è fiorente, visto che «l’Italia ha una leadership mondiale per il 54% delle lavorazioni». E per questo, su Livorno, ha suggerito all’Autorità di sistema di puntare in questa direzione, per favorire lo sviluppo del maggior numero possibile di posti di lavoro. l

S.T.

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