Il Tirreno

Livorno

Toscana economia
L’analisi

Livorno, ecco le cento aziende più ricche. In testa c’è Del Corona & Scardigli: la classifica

di Stefano Taglione

	I soci della Del Corona & Scardigli, la sede di Gori, Enzo Raugei e Stefano Frangerini
I soci della Del Corona & Scardigli, la sede di Gori, Enzo Raugei e Stefano Frangerini

Utili e fatturati: tra i primi 10 ci sono Laviosa, Neri e Frangerini. In fondo all’articolo la top 100 completa

4 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. È di nuovo la Del Corona & Scardigli l’azienda più ricca di Livorno. La storica impresa di spedizioni internazionali degli scali d’Azeglio, stavolta, nell’ormai annosa lotta per il primo posto fra le società con più utili della città (e di Collesalvetti e Capraia) supera i grandi rivali della Hillebrand Gori, nel 2022 medaglia d’oro con ben 89.440.000 di euro di profitti, un record. Del Corona & Scardigli – di proprietà al 66% della Delcofin di Umberto e Luigi Del Corona e per il 34% della Fratelli Scardigli (Fulvio D’Angelo, Francesca e Giulia Scardigli, Carla Bondi, Antonietta D’Angelo e Paola Falleni) – tocca, basandosi sul bilancio consolidato presentato l’anno scorso per il 2023 – 18.504.310 euro di utili su un fatturato di 272.405.601.

L’ex Giorgio Gori, leader mondiale nella logistica del vino – fondata nel Dopoguerra dal compianto Angelo “Nino” Caponi e da tempo della tedesca Deutsche Post – si ferma, per così dire, a 12.703.794 su un giro d’affari di 257.667.502. La classifica è stata stilata dal Tirreno sulla base dei dati, elaborati, disponibili sul sito Registroaziende.it. Per entrambe, rispetto a tre anni fa, si registrano tuttavia flessioni importanti: per Del Corona & Scardigli l’utile è sceso da 27.870.000 a 18.504.310 (-34%, riallineandosi comunque ai 17.660.000 del 2021), mentre Hillebrand Gori, partendo dai vertiginosi 89.440.000, è calata dell’86%, restando comunque in linea con il 2021, quando i guadagni furono pari a 12.520.000 euro. Diminuiti a doppia cifra anche i fatturati, nonostante i numeri restino importantissimi, tanto da rendere entrambe le aziende da record non solo per Livorno, ma anche per l’intera provincia.

I primi

Ottimo il risultato per Laviosa Chimica Mineraria, terza assoluta, con un utile di 10.649.209 euro (+51% rispetto al 2022, quando fu di 7.050.000) e un fatturato di 75.112.567, -6% rispetto all’anno prima. A livello di gruppo, di cui Giovanni Laviosa è amministratore delegato e Olimpia Laviosa direttrice di “Laviosa Pet Care”, si registra invece un giro d’affari consolidato, sempre per il 2023, di 124,1 milioni di euro. La Feralco – stesso settore, fabbricazione di prodotti chimici vari per uso industriale, è quarta con 9.403.895 di guadagni (+213%) e 31.696.965 di fatturato, mentre nell’ambito delle armi ecco in quinta posizione la Cheddite Italy di via del Giaggiolo, con 8.796.760 di utile (+103%) e 65.499.358 di fatturato. La sorpresa, ed è la prima volta nella top10, è la Frangerini: l’azienda dell’imprenditore livornese Stefano, tesoriere dell’Associazione nazionale costruttori edili, è decima assoluta con 6.387.677 di utili (+259%) su un giro d’affari totale di 30.639.321, anch’esso in crescita (+45%).

Porto protagonista

Il porto, come da tradizione, è l’indiscusso protagonista della graduatoria. Le spedizioni internazionali che sono chiaramente strettamente collegate – con la Del Corona & Scardigli e la Hillebrand Gori ai primi due posti – non sono i soli ambiti che spingono l’economia livornese. Sesta, infatti, c’è la Marterneri, controllata da F2i Holding Portuale, con guadagni pari a 8.106.772 (+41% rispetto ai 5.764.780 di euro del 2022) e un giro d’affari di 55.472.679, in questo caso in flessione del 12%. Le principali attività dell’azienda di via Salvatore Orlando sono correlate allo sbarco, al magazzinaggio in depositi doganali e alla consegna dei prodotti forestali, dei metalli e di altre rinfuse a clienti nazionali e internazionali. Grazie alla fusione con Silos, MarterNeri svolge anche servizi per conto terzi per prestazioni di sbarco di navi, stoccaggio in magazzini piani e silos, movimentazione e riconsegna correlata all’importazione di cereali, legumi, semi oleosi, farine e residui della lavorazione di prodotti vegetali e forestali. Benissimo anche Fratelli Neri, ottava, con 7.193.903 di utili (+179%) e 44.353.773 di fatturato (+45%). La Compagnia Nella top10 c’è anche spazio per la cooperazione portuale. La Compagnia, infatti, è settima con 7.282.627 di utili (+2.852% sul 2022), mentre Cilp, che Cpl partecipa per metà e il resto è del Gruppo Neri, nona con 6.582.723 (+133%). Per entrambe anche un ottimo fatturato: 9.894.131 per la Compagnia e 41.912.811 per la Compagnia impresa lavoratori portuali. «Il risultato è ottimo – conferma il presidente della Compagnia portuale, Enzo Raugei, pure vicepresidente di Cilp – e i conti sono in ordine.

L’utile importante di Cpl risente della vendita del Faldo (l’autoparco ceduto proprio quell’anno alla multinazionale Koelliker ndr), ma anche nelle attività tradizionali stiamo andando bene. C’è soddisfazione, a maggior ragione per il risultato di Cilp che è frutto delle proprie attività ordinarie».

Maratona elettorale

Politica

Elezioni in Germania, lo speciale sul voto – Diretta