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Livorno, crocierista americano scrive a Salvini: «Autolinee mi ha venduto un biglietto retrodatato e poi multato»

di Stefano Taglione
Un bus di Autolinee toscane (foto d'archivio)
Un bus di Autolinee toscane (foto d'archivio)

La disavventura, nelle parole del turista statunitense di origine cinese, è avvenuta il 12 novembre scorso sul bus urbano "1+" per la stazione

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LIVORNO. Ha acquistato il biglietto del bus urbano per la stazione – che «mi è stato venduto retrodatato, tanto che nel giorno che hanno scritto loro io ero in America» – e, non sapendo di convalidarlo, si è beccato una multa (che non ha pagato) di 40 euro. È la disavventura capitata a un crocierista statunitense, Minghui Yang, un settantacinquenne originario della Cina che, per questo, ha deciso di scrivere una lettera al Tirreno, al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, al Comune di Livorno e ad Autolinee toscane, il colosso che gestisce il trasporto pubblico locale della nostra regione. Yang, che è stato giustamente sanzionato perché non ha obliterato il ticket, se la prende con la compagnia perché, quando è salito a bordo del pullman “1+” e ha acquistato il biglietto dall’autista, a bordo c’era una controllora che lo avrebbe visto e lo avrebbe anche mandato dal conducente, senza però spiegargli di dover timbrare il tagliando.

Lamenta, insomma, che l’equipaggio avrebbe dovuto comprendere la sua situazione e quella delle quattro persone che erano con lui, visto che il settantacinquenne ha comprato i biglietti anche per altri quattro passeggeri. Sono le 9 del 12 novembre scorso quando si è verifica l’accaduto e a raccontare è direttamente il pensionato nella lettera: «Appena salito a bordo – le sue parole – ho visto una dipendente con la divisa blu, sembrava una controllora e usava un tablet per stampare alcuni fogli per i viaggiatori. Le ho chiesto se stesse vendendo i biglietti e lei ha risposto “No, puoi acquistare il biglietto dall’autista”. Mi sono quindi avvicinato a quest’ultimo, vedendo che il prezzo era di 1,70 euro. In base alla mia esperienza col sistema del trasporto pubblico europeo pensavo di poter utilizzare la carta di credito. L’autista, però, voleva solo i contanti. Mi sono sentito un po’ disorientato, ma gli ho dato dieci euro, aspettandomi un resto di 1,50. Con mia sorpresa ha replicato “Altri cinque euro” e gli ho così consegnato anche una banconota da cinque. Lui mi ha stampato cinque biglietti e la controllora ha visto tutto». Sceso alla stazione per salire su un treno regionale per Pisa, dov’era diretto, il crocierista è stato poi multato da un collega della controllora perché non aveva convalidato il biglietto. Yang è arrabbiato perché la dipendente prima a bordo ha visto che lui aveva comprato i ticket e avrebbe potuto aiutarlo. Quindi non si capacita della multa.

«Per altro – prosegue – se il biglietto costava 1,70 euro, perché io l’ho pagato tre?». Ma soprattutto, ma potrebbe anche essere un errore di stampa, «mi hanno venduto vecchi biglietti del bus, perché quando ho mostrato il mio tagliando ho scoperto che la data del biglietto era del 29 ottobre. Ma il 29 ottobre 2024 ero negli Stati Uniti, non a Livorno».

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