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Livorno

L’evento

A Livorno consegnata la nave Trieste, la cerimonia con Mattarella. Fincantieri: «Celebrato un simbolo»


	La nave Trieste (foto Franco Silvi)
La nave Trieste (foto Franco Silvi)

È una delle più potenti navi non nucleari al mondo. Pierroberto Folgiero: «Abbiamo dato forma e corpo a una visione»

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LIVORNO. «Nave Trieste non è solo una bellissima nave: è un simbolo di ciò che l’Italia sa essere quando unisce visione geopolitica, competenza tecnologica e capacità manifatturiera». Così Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri, durante la cerimonia di consegna di Nave Trieste alla Marina Militare italiana avvenuta oggi (sabato 7 dicembre) a Livorno e a cui ha preso parte anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La nave

«Con le sue 38mila tonnellate di tecnologia e innovazione, questa unità rappresenta la più grande nave militare mai costruita in Italia, una delle più potenti navi non nucleari al mondo che confermerà l’Italia come uno dei pochissimi paesi al mondo in grado di imbarcare aerei caccia di quinta generazione. Tutto ciò non solo celebra quindi l’eccellenza ingegneristica e manifatturiera italiana, ma proietta sempre più il nostro Paese, grazie al livello di capacità militari raggiunte, verso un futuro di leadership mondiale», aggiunge.

L’orgoglio

«Questo progetto fa parte del programma di investimenti contenuti nella legge Navale del 2014 e racchiude in sé tutto il concetto di made in Italy dell’ingegno. Non si è trattato solo di costruire una nave, ma di dare forma e corpo ad una visione: una nave che, una volta uscita dai nostri cantieri, navigherà i mari del mondo, portando alta la bandiera dell’Italia e della Marina Militare Italiana, simbolo del nostro impegno per la sicurezza, la tecnologia e la capacità realizzativa», sottolinea Folgiero. «Ma il cuore pulsante di questa impresa - ha spiegato l'ad del gruppo - sono le maestranze di Fincantieri che con le loro mani hanno costruito nave Trieste tra i cantieri di Castellammare di Stabia e Muggiano. Ogni saldatura, ogni pezzo assemblato, ogni dettaglio ingegneristico racconta la storia di uomini e donne che hanno affrontato sfide complesse con determinazione e competenza. A loro va il mio più profondo riconoscimento: siete il motore prezioso di un sistema che non si limita a costruire navi, ma a immaginare il futuro e renderlo materialmente possibile oltre che sicuro».

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