Il Tirreno

Livorno

L’intervista

Dai reali di Monaco alla Formula 1: il batterista livornese Leandro Bartorelli lancia il suo ultimo singolo Pizza

di Claudio Marmugi
Dai reali di Monaco alla Formula 1: il batterista livornese Leandro Bartorelli lancia il suo ultimo singolo Pizza

Il musicista, ex bambino prodigio, e la hit che sta conquistando il pubblico nei suoi tour internazionali

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LIVORNO Leandro Bartorelli il sound non ce l’ha nel sangue, ma nel Dna. Solo lui, il vulcanico batterista e percussionista livornese, poteva far cantare le parole della sua hit “Pizza” ad Alberto II di Monaco, figlio di Grace Kelly, o a Keith Duffy, voce dei “Boyzone”.

Ma non sono gli unici vip nella sfera del geniale musicista, classe 1985, un curriculum smisurato che coincide – in pratica – con la sua età reale: il maestro Bartorelli, infatti, suona da quando aveva 3 anni e mezzo, e già a nove anni era in televisione presentato da Mike Bongiorno a “Bravo Bravissimo”, trasmissione cult di Canale 5 che ricercava bambini prodigio.

A sfogliare l’album dei ricordi dell’ex bambino prodigio (allievo e figlioccio di Tullio De Piscopo) divenuto oggi un fuoriclasse del ritmo, c’è da impallidire davanti alle sue jam-session “live” con i più grandi musicisti del pianeta, dagli U2 al gran completo a Gary Wallis e Nick Manson dei Pink Floyd, passando per Mike Rutherford dei Genesis (tanto per citarne alcuni).

Concerti a Mosca sulla piazza Rossa, strette di mano con Tom Cruise, il polistrumentista livornese ha visto (veramente) cose che altri non vedono e non vedranno mai – basti pensare che è l’insegnante personale di percussioni di Eddie Jordan (sì, quello della Formula 1) e con la band di Jordan ha suonato nelle feste più esclusive dei cinque continenti, come alla Ryder Cup, la disfida internazionale di golf tra giocatori americani ed europei.

Con una serie di premesse del genere, Leandro Bartorelli sentiva l’esigenza di una sua hit, un brano che lo distinguesse e identificasse: «Erano anni che cercavo una canzone mia – racconta al Tirreno l’artista livornese –. Essendo un musicista italiano in giro per il mondo, per coinvolgere il pubblico usavo brani della nostra tradizione, ma sentivo che mi mancava qualcosa. Un giorno, mentre ero a Nizza, ho avuto una folgorazione: scrivere un pezzo che fosse comprensibile e cantabile da qualsiasi pubblico. E cosa tirare in ballo se non la pizza margherita?».

È arrivato così questo singolo, “Pizza”, uscito nel 2024, scritto e cantato interamente da Leandro Bartorelli suonato con il padre, il chitarrista Giuliano Bartorelli e con gli amici di sempre come Claudio Fabiani al sax, Claudio Citarella al basso, Enrico Rinnoci al piano elettrico e Vladimiro D’Angella (anche produttore e mix al “Blue Room House Studio”) ai synth e alla chitarra elettrica (per i cori Leandro ha utilizzato il Coro dell’Alambicco di Pisa, la copertina del disco è di Walter Cosciera).

«Quando suono all’estero, dopo il mio classico assolo batteria, prendo il microfono e inizio ad intonare il ritornello del mio brano, “Pizza, pizza margherita”, il pubblico mi segue anche se la canzone non l’ha mai sentita, perché tutti capiscono le parole», spiega Leandro.

«Volevo una cosa facile perché fosse cantabile, per divertirsi insieme – continua –. Mi dicono che nelle atmosfere il brano richiama i lavori di Tullio De Piscopo, che è il mio padrino artistico e il mio maestro: sono onorato di questo paragone».

Come solo i grandi sanno fare, Bartorelli è in grado di suonare (e far suonare) qualsiasi oggetto. Nel maggio scorso è diventato “virale” un video dove Leandro ha suonato con le sue bacchette “Ufip” una transenna del Comune di Livorno durante un concerto a Coteto. L’esibizione è stata ripetuta in diretta dal musicista su Rai 2 ai “Fatti vostri” con Tiberio Timperi nel maggio 2024, in un’intervista-spettacolo che ha lasciato tutti a bocca aperta.

Ma quello che Bartorelli ama suonare è un particolare Cajon (giallo), uno strumento a percussione fatto a forma di scatola, originario del Perù. Leandro ne ha donato uno al suo amico Alberto di Monaco, con dedica. «Ho scoperto poi che il Principe lo ha inserito nei cimeli della famiglia reale – sorride il musicista –. Ora nella sua tenuta di Montecarlo accanto a doni dei Beatles, di Madonna e dei Rolling Stones c’è anche il mio cajon autografato».

Bartorelli insegna batteria e percussioni nella sua scuola a Livorno ed è il docente di riferimento in Toscana per i corsi Amm, l’accademia di musica moderna di Milano diretta da Franco Rossi. La prima occasione utile per ascoltare Leandro Bartorelli dal vivo sarà il 5 dicembre a Rosignano Marittimo presso l’Area feste “L’Oliveta” con Finaz della Bandabardò, Luca Morino e Taté Nsongan dei Mau Mau per “Chi canta con le balene” di Luca Forni e Giulia Rosa. l


 

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