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Livorno, libeccio fino a 114 chilometri orari: la conta dei danni in città

di Claudia Guarino

	La mareggiata nella foto di Franco Silvi
La mareggiata nella foto di Franco Silvi

Decine gli interventi per rami pericolanti, grondaie e detriti sul lungomare

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LIVORNO. Non saranno state di otto metri come alla Gorgona, ma erano alte abbastanza da abbracciare la Terrazza, riversandosi sul viale Italia. E mentre le onde frangevano la costa, le tamerici si sono inchinate al mare in burrasca, lottando con un vento che, al suo apice, è arrivato a soffiare alla velocità di circa 114 chilometri orari. Non siamo al massimo storico, ma la libecciata di ieri (venerdì 22) si è fatta sentire eccome. Abbattendo rami, tranciando cavi e disseminando detriti a destra e a sinistra.

Alberi e dintorni

Del resto, era un fenomeno annunciato: allerta arancione per vento forte e mareggiate. Ed ecco che la mente è andata subito all’autunno dello scorso anno, quando il maltempo forò i muretti a mare e aprì una voragine sulla Terrazza Mascagni, distruggendo anche panchine e parapetti. Questa volta pare che sia andata meglio rispetto ad allora dato che non si registrano voragini e sul lungomare, anche se qualche danno in città c’è stato.

Gli alberi

A partire dagli alberi. Decine sono stati gli interventi dei vigili del fuoco, ad esempio, che hanno agito per mettere in sicurezza le piante tagliando i rami pericolanti. Squadre dei pompieri livornesi hanno lavorato sul viale Italia, ma anche in Borgo Cappuccini, piazza Attias e, più in generale, nella zona centrale della città. Una quarantina, inoltre, gli interventi relativi alla messa in sicurezza del verde pubblico che hanno visto la presenza sul campo degli operatori della protezione civile comunale, coordinati dal dirigente comunale Lorenzo Lazzerini, insieme alle squadre di volontari messe a disposizione dalle associazioni del territorio. Svs, per esempio, ma anche Misericordie e Croce Rossa. Gli operatori, nello specifico, si sono dati da fare per rimuovere i rami caduti e tagliare quelli rimasti pericolanti.

Intonaci e tegole

Non solo vegetazione. Oltre agli alberi ci sono state grondaie, intonaci e persiane pericolanti. Ieri mattina intorno alle 11, inoltre, i pompieri sono intervenuti ai silos dell’azienda Grandi Mulini di via Leonardo da Vinci provvedendo a rimuovere delle lamiere pericolanti danneggiate dal forte vento. Per eseguire l’intervento si è reso necessario anche l’utilizzo dell’autoscala, vista la considerevole altezza. Dal punto di vista degli operatori di protezione civile, inoltre, ci sono poi stati alcuni interventi sull’illuminazione pubblica, che in varie zone della città, per un lasso di tempo, ha funzionato a intermittenza.

La forza del vento

Un tratto del viale Italia, inoltre, in mattinata è stato chiuso al traffico dopo essere stato invaso dalle onde del mare e dai detriti. Presidiato da protezione civile e polizia municipale, il lungomare livornese interdetto alla circolazione è stato poi completamente ripulito e riaperto in tarda mattinata. Il vento, d’altra parte, ha soffiato molto forte. Dal sito dell’Avvisatore Marittimo, occhio del porto e finestra sul meteo, si evince che la raffica più forte a Livorno c’è stata intorno alle 4,30 di ieri mattina (61,7 nodi. Pari a circa 114 chilometri orari). Mentre all’isola di Capraia il vento è arrivato fino a 81,7 nodi (circa 151 chilometri orari) e sull’isola di Gorgona si sono registrate onde che hanno raggiunto anche gli otto metri d’altezza.

Nessun ferito

In tutto questo, per fortuna non si sono registrati feriti. C’è stata, tuttavia, qualche auto danneggiata dai detriti o rimasta sotto i rami degli alberi caduti. E per ripulire il lungomare è servito del tempo. Sul viale di Antignano, d’altra parte, sono ancora in corso i lavori per risistemare i muretti distrutti dalla mareggiata dell’autunno 2023. Ma questa è un’altra storia. E se ne parla nell’articolo qui sotto. 


 

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