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Le indagini

Livorno, vigile aggredito fuori dal discopub: scatta la denuncia per il dipendente

di Stefano Taglione
Livorno, vigile aggredito fuori dal discopub: scatta la denuncia per il dipendente

L’agente a fine agosto venne colpito al termine di un controllo notturno

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LIVORNO. Dopo l’aggressione, la denuncia. Il cinquantaduenne livornese Daniele Fabbrizi – il dipendente del Kalypso club di viale Italia che un mese fa ha colpito un vigile urbano intervenuto insieme a cinque colleghi per verificare il volume della musica nel locale dopo alcune lamentele da parte dei residenti – è ora indagato per resistenza e violenza pubblico ufficiale, oltre che per danneggiamento, dato che attorno alle 2 della notte fra il 24 e il 25 agosto scorsi avrebbe pure strappato il tergicristalli posteriore dell’auto della polizia municipale.

L’accusa

L’episodio aveva avuto un certo clamore in città e la formalizzazione delle denunce era nell’aria da settimane, dato che gli agenti del comando cittadino si erano subito mossi per ricostruire con esattezza quanto accaduto, ascoltando diversi testimoni. Pochi giorni dopo l’accaduto, per altro, la questura aveva sospeso per una settimana il ristorante-discopub, ora regolarmente aperto: «Il gestore del locale aveva omesso di presentare l’istanza al Comune per l’ottenimento dell’autorizzazione ai fini dell’impatto acustico – la ricostruzione della polizia amministrativa –. I disordini causati dai frequentatori, la mancanza di collaborazione con le forze dell’ordine evidenziata dal gestore e dagli addetti ai servizi sono i fattori principali che hanno determinato un quadro fortemente pregiudizievole per l’ordine e la sicurezza pubblica, tanto da indurre il questore ad adottare il provvedimento di sospensione». Il vigile urbano colpito al termine del controllo era poi stato dimesso dal pronto soccorso con due giorni di prognosi ed è poi tornato al lavoro.

La difesa

Fabbrizi, difeso dall’avvocato Francesco Atzeni, all’indomani dell’accaduto al Tirreno aveva spiegato di aver reagito «a una provocazione». «Mi hanno svuotato il locale, c’erano 300 persone dentro – le sue parole – e nel mentre è scoppiato un casino, ho dovuto tenere a bada un sacco di persone che avrebbero voluto ribellarsi. Due ragazze sono pure venute alle mani (una è stata portata in ospedale con un’ambulanza ndr) e a un certo punto uno dei vigili mi ha chiamato “Rambo”. È a quel punto che mi sono arrabbiato e sono stato pure spinto. In ogni caso, la confusione è successa fuori. Dentro non è accaduto niente, c’erano anche dei bambini a ballare con i loro genitori, era una serata tranquilla fino a quel momento. Io per altro ho la licenza per stare con la musica accesa fino alle 4». Fabbrizi, fin dal primo momento, ha sempre sottolineato di «non aver picchiato nessuno», ma «di aver tirato» al vigile «una botta dopo essere stato spinto». Nei giorni successivi al fatto ha pubblicato, sulla pagina Facebook del locale, le immagini delle telecamere interne che lo riprendono subito prima di uscire dal discopub.
 

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