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A Livorno crollo al cimitero dei Lupi, 500 tombe vietate: cos’è successo al loggiato e il piano degli interventi

di Stefano Taglione
La porzione di cornicione crollata al loggiato sud del cimitero dei Lupi
La porzione di cornicione crollata al loggiato sud del cimitero dei Lupi

Cede un cornicione nell’area sud: «Se ci fosse stato qualcuno sotto, sarebbe morto». L’area delimitato con le transenne. L’assessore: «Con una variazione di bilancio che porteremo in consiglio comunale il 27 settembre, inizieremo a occuparci della problematica interna»

17 settembre 2024
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LIVORNO. «Vede quel cornicione? La carta catramata non fa più il suo lavoro e i mattoni forati si sono inzuppati d’acqua. La pioggia dei giorni scorsi è stata determinante e ha provocato pesanti infiltrazioni. Se fosse successo la mattina, con le persone sotto al loggiato, ora staremmo parlando di una tragedia. Ma non è finita: probabilmente cederà anche la porzione rimasta in piedi».

Dieci-quindici metri di calcinacci davanti alle tombe, con i sopralluoghi tecnici che si susseguono per capire come intervenire per tamponare l’emergenza. Con gli esperti, con i quali ha parlato anche Il Tirreno, che propongono soluzioni («bisogna fare tutto col cemento, questi materiali andavano bene nell’Ottocento») e, purtroppo, avvertono dei rischi imminenti sul loggiato sud del cimitero dei Lupi, che nella notte fra domenica scorsa e ieri è crollato a pochi metri dalle lapidi ottocentesche (alcune, vuote e nuovamente assegnate, sono invece assai recenti).

L’area, da ieri mattina, è off-limits. Sono 500 le sepolture non più accessibili ai cari dei defunti. Fra loro Claudio Mirabella, che ieri è comunque voluto entrare per dare un saluto a suo padre che non c’è più. «Spero che presto inizino i lavori – spiega – quantomeno prima di far crollare tutto il resto. Il colonnato ora è interdetto all’accesso delle persone». Gli operai dell’Aamps, incaricati dall’amministrazione, hanno transennato l’intera zona, mettendola in sicurezza. Dopo i primi sopralluoghi a terra, effettuati ieri mattina, ce ne saranno altri nei prossimi giorni con un cestello. Poi si deciderà quando poter riaprire il loggiato, fra i più antichi del camposanto comunale, con l’obiettivo di renderlo accessibile per Ognissanti.

L’assessore comunale ai lavori pubblici, Federico Mirabelli, pur essendosi insediato da pochi mesi ha ben chiara la situazione e proprio una settimana fa, sia ai Lupi che al cimitero di Antignano, aveva effettuato due sopralluoghi per capire meglio il dà farsi, dato che l’emergenza-manutenzione non è certo qualcosa di recente, ma nota da tempo, «che viene da lontano». «Quel loggiato – spiega Mirabelli – era stato messo in sicurezza fra il 2020 e il 2021, infatti all’interno della galleria c’è un ponteggio che guida i parenti dei defunti su un percorso specifico, proprio per motivi di incolumità. Ora, dopo l’ultimo crollo, abbiamo interdetto completamente l’area, che comunque era già attenzionata. Con una variazione di bilancio che porteremo in consiglio comunale il 27 settembre, inizieremo a occuparci della problematica interna, quella dove c’è il ponteggio, e partiremo anche con i lavori per la copertura della chiesa di San Tobia. L’obiettivo è partire il prima possibile, poi una volta che iniziamo con i cantieri si instaurerà un meccanismo e metteremo in fila tutta questa serie di situazioni che vanno affrontate. Le problematiche del cimitero sono ben note, è antico ed enorme, per metterlo completamente in sicurezza serviranno tante risorse e molto tempo».

In questi giorni, dopo ulteriori sopralluoghi da parte degli uffici tecnici comunali, si cercherà di capire un po’ meglio le tempistiche dei lavori. L’obiettivo, comunque, resta quello di rendere accessibile il loggiato entro Ognissanti. «Servirà un ulteriore accertamento in altezza, dopo i controlli che sono stati effettuati a terra – prosegue Mirabelli –. Nel complesso posso dire che dalle ispezioni effettuate nel 2020 è emerso un quadro di necessità, per il cimitero dei Lupi, molto importante. È per questo che è stato attuato un progetto con interventi di consolidamento e di manutenzione straordinaria, come quello al blocco 12, per il quale però occorrerà tempo e un investimento costante anno per anno, visto che è qualcosa che viene da lontano. Ora il prossimo passo è portare in consiglio questa delibera, con una variazione di bilancio per 350.000 euro di interventi di manutenzione».

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