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I robot che cercano acqua su Marte: a Livorno i progetti degli studenti-inventori delle De Amicis

I robot che cercano acqua su Marte: a Livorno i progetti degli studenti-inventori delle De Amicis

Soddisfazione alla cerimonia finale di Steam alla sede di via San Gaetano

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LIVORNO Cerimonia finale del progetto Steam “Acqua su Marte” alla  scuola De Amicis, sede Pazzini di via San Gaetano. Alla presenza del dirigente Carmine Villani, di Andrea Benassi, ricercatore di Indire e di  Fabrizio Carrai di Kayser Italia, gli alunni hanno presentato il lavoro svolto durante l’anno scolastico ai loro genitori e a tutti i presenti.

Il progetto verteva principalmente sulla programmazione di robot per la ricerca di acqua ed altri materiali sulla superficie marziana. La prima fase del progetto è stata quella della documentazione, attraverso lo studio delle missioni spaziali su Marte con Fabrizio Carrai, e della morfologia del suolo marziano con il prof. Vinicio Calamati. Successivamente gli alunni hanno ricostruito una piccola porzione di Marte sottoforma di plastico con tanto di montagne e crateri.

La terza fase ha riguardato la costruzione di un rover marziano sia utilizzando Minecraft Education, che un apposito programma di modellazione 3D. La quarta e ultima fase, la più importante è stata quella di programmare dei piccoli robot a muoversi nello terreno accidentato del plastico e a fermarsi in presenza di materiali utili e significativi, come ad esempio l’acqua (identificata da foglietti di colore celeste).

Gli alunni più grandi dell’istituto hanno programmato inoltre un visore led sul robot che mostrava la formula dell’acqua (H2O) in presenza del colore celeste. Carrai intervenuto dopo la presentazione ha messo in luce come il lavoro dei ragazzi rispecchi in pieno quelle che sono le criticità di una esplorazione spaziale, fatta di imprevisti che in qualche modo devono essere affrontati attraverso la programmazione.  

Andrea Benassi ha sottolineato invece che mettere in pratica subito quello che si è appreso, come ad esempio far
muovere un robot, è il miglior modo per considerare le nozioni non qualcosa di inutile o astratto ma immediatamente spendibili nella realtà. Il percorso STEAM che ha coinvolto più di 120 alunni della scuola proseguirà il prossimo anno coinvolgendo anche gli alunni delle future classi prime che hanno aderito a questo percorso in gran numero.

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