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Livorno, nuova ondata di truffe e gli obiettivi non sono solo gli anziani: «Ecco tutti i tipi di raggiri»

di Francesca Suggi e Claudia Guarina
Livorno, nuova ondata di truffe e gli obiettivi non sono solo gli anziani: «Ecco tutti i tipi di raggiri»<br type="_moz" />

Nell'ultimo caso finti carabinieri provano a ottenere denaro da una 76enne.  L’Arma: «I militari non chiedono mai soldi alle persone»

05 maggio 2024
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Livorno C’è il malvivente che, per telefono, si finge carabiniere sostenendo che «suo figlio ha avuto un grave incidente» e quello che preferisce suonare direttamente al campanello mostrando un falso cartellino dell’Asa: «C’è una fuga di gas, signora, mi faccia entrare che risolviamo».

Ma il campionario del truffatore è vasto: c’è il finto avvocato, il postino, il funzionario del Comune e perfino chi si presenta come il funzionario addetto al controllo dei contanti erogati dal bancomat «per vedere se la cifra è corretta». L’ultima tentata truffa di questo tipo, a Livorno, c’è stata qualche giorno fa ai danni di una 76enne da parte di sedicenti militari dell’Arma. E ultimamente sui cellulare dei livornesi arrivano anche chiamate anonime tipo questa: «Lei è stato ripreso dalle telecamere del supermercato mentre rubava». L’intento è sempre il solito: spillare soldi al malcapitato. Non è la prima volta, tanto che polizia e carabinieri hanno organizzato vari incontri informativi a Livorno ed elaborato vademecum antitruffa.

L’ultimo caso

L’ultimo caso c’è stato pochi giorni fa. Intorno alle 12,30 una pensionata 76enne riceve una chiamata sul telefono fisso. «Suo figlio è in caserma: per toglierlo dai guai ci deve dei soldi, ma non assegni e bonifici, solo contanti», dice al telefono chi si qualifica come carabiniere. Viene raccontato che il figlio, con tanto di nome e cognome, è in caserma «la conosce signora la caserma a Fabbricotti vero? », continuano. E ancora: «Suo figlio ha fatto un incidente, lui sta bene ma ha travolto due persone con l’auto, una sta bene l’altra è in gravissime condizioni. Abbiamo verificato che suo figlio era al cellulare. Se la signora in gravi condizioni sporge denuncia suo figlio passerà guai seri, con un processo, intanto gli abbiamo ritirato cellulare e patente. Ci ha detto di contattare l’avvocato De Marco per aiutarlo e adesso il legale è qui e ce la facciamo parlare per mettervi d’accordo. La avvisiamo che ascolteremo la telefonata». Così al telefono è il turno del presunto legale. Spiega alla 76enne che ha appena saputo dai militare che la signora in ospedale non farà denuncia ma chiederà il risarcimento di tutte le spese ospedaliere. Si parla di intervento e di costi da sostenere. Ed è qui che il sedicente avvocato chiede alla pensionata dei soldi. «Difficile quantificare ma le dico subito che non accettiamo né bonifici né assegni, solo contanti». A questo punto la 76enne che aveva già intuito la truffa taglia corto. Dice che non ha contanti e che avrebbe avvisato il figlio e butta giù. I malviventi non le danno tregua. E la chiamano a raffica al telefono. «Per dieci minuti non sono riuscita a chiamare mio figlio perché loro continuavano a telefonarmi bloccandomi la possibilità di fare la chiamata. Alla fine sono stata più veloce di loro e sono riuscita a contattare mio figlio che ovviamente era al lavoro e stava bene», chiude la pensionata.

I precedenti

E di casi così c’è una lunga lista di precedenti. Nel dicembre scorso, per esempio, un finto maresciallo dei carabinieri ha raggirato una 78enne portandole via vari gioielli. L’uomo l’ha chiamata dicendole che il figlio si trovava in caserma perché aveva investito una donna incinta, motivo per il quale era necessario che la signora consegnasse all’emissario di sua fiducia settemila euro. La signora, stordita dalla sorpresa e soprattutto impaurita, ha risposto di non essere in possesso di quella somma di danaro e mai lo aveva conservato in casa. Costui ha replicato che in assenza di danaro si poteva “aggiustare” la situazione con degli oggetti in oro. Qualche minuto dopo alla porta di casa della signora si è presentato un finto avvocato che si è fatto consegnare quanto richiesto. E poi, ancora, a marzo una 80enne di via Calzabigi riceve una chiamata: «Sono un carabiniere. Suo nipote ha fatto un incidente, deve darmi i soldi». Soldi che poi è andato a ritirare di persona un complice.

Truffe frequenti

«È bene ricordare che i carabinieri non prendono mai contatto diretto con le persone per chiedere soldi – hanno fatto sapere dal comando provinciale dei carabinieri di viale Fabbricotti – . E la cosa giusta da fare in casi simili è quella di telefonare subito ai carabinieri componendo il 112». Ed ecco le tipologie più frequenti di truffa presenti nel vademecum dei carabinieri di Livorno.

L’amico di famiglia

Oltre al falso carabiniere, un altro stratagemma è quello dell’amico di famiglia. Un anziano, cioè, viene avvicinato da una persona che dice di essere un vecchio compagno di scuola del figlio. Lui adesso è in difficoltà e vende abiti porta a porta. Abiti che vengono rifilati sovrapprezzo all’anziano, che in quel momento è in realtà vittima di un raggiro.

La fuga di gas

Altra truffa frequente è quella dei falsi addetti che suonano ai campanelli e, dopo aver spruzzato una bomboletta per la ricarica degli accendini, sostengono che in casa ci sia una fuga di gas. A quel punto i finti tecnici del gas riescono a farsi aprire la porta e a perlustrare le stanze. Solo che invece del gas trovano e rubano i gioielli.

L’insperato rimborso

Altro stratagemma è quello del rimborso. In questo caso a suonare al campanello è una persona che si presenta a casa come addetta alla dichiarazione dei redditi. Pare – dice alla vittima – che nell’ultimo 730 ci sia stato un errore che la falsa addetta deve verificare guardando fatture e oggetti preziosi da valutare “in detrazione”. In realtà l’obiettivo è rubare i gioielli in questione.

Il conto che non torna

C’è poi il finto addetto delle Poste che si avvicina al pensionato poco dopo il ritiro della pensione dicendogli che c’è stato un errore nel conteggio delle banconote appena prelevate e che, dunque, serve una verifica. Uno stratagemma, questo, per sfilare i soldi al malcapitato.

La posta

Ma accade anche che il truffatore si avvicini a un anziano dicendogli che ha una consegna per il figlio. E chiaramente la consegna non è gratuita. «Segnalateci – dicono da tempo i carabinieri di Livorno – casi sospetti. Ma anche persone, auto o mezzi insoliti nella zona in cui risiedete». l

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