Il Tirreno

Livorno

Centrodestra, Ciacchini apre un altro fronte: «Giusto cancellare Amadio dalla foto se non si dichiara antifascista e anti Hamas»

di Giulio Corsi
Centrodestra, Ciacchini apre un altro fronte: «Giusto cancellare Amadio dalla foto se non si dichiara antifascista e anti Hamas»<br type="_moz" />

Il leghista: «Imbarazzo nel centrodestra per certe posizioni Guarducci chiarisca prima che sia tardi»

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Livorno «Capisco la motivazione che Alessandro Guarducci ha dato dopo aver cancellato da quella foto Marcella Amadio: voleva essere inquadrato solo con i giovani di Fdi. Ma io non posso non attribuire a quella scelta anche una lettura politica, di opportunità. E dunque dico che Alessandro ha fatto bene a togliere Amadio. E mi permetto di dargli un consiglio, in amicizia e per la stima che ho verso di lui: chiarisca bene la posizione di Amadio prima che sia troppo tardi».

Dopo il caso del volto della dirigente di Fratelli d’Italia cancellato con un artigianale foto-ritocco su indicazione di Guarducci, Massimo Ciacchini, capogruppo della Lega a Collesalvetti, prossimo candidato in consiglio comunale e storico rappresentante del centrodestra livornese, spacca l’ordine del silenzio sull’argomento imposto dai vertici della coalizione. «Parlo a titolo personale», premette, aggiungendo però che la «mia non è una posizione isolata e personalista, ma so, anche per aver parlato con tanti esponenti del centrodestra, di interpretare come al solito il vero sentire del nostro elettorato moderato e senza alcun dubbio anticomunista e anti Pd, che oggi è imbarazzato e in difficoltà a causa della presenza ingombrante di chi sostiene certe posizioni».

Ciacchini si riferisce a Marcella Amadio e cita alcune situazioni avvenute nel corso del tempo: «Vorrei sapere se la Amadio è la solita che conosciamo da sempre, quella che, ad esempio, nel 2000 presentava in consiglio comunale una mozione antiisraeliana e filo palestinese, votata solo da lei con 28 contrari, in cui definiva i soldati israeliani “crudeli e fanatici” chiedendo che lo stato italiano condannasse lo stato di Israele – dice Ciacchini –. Vorrei sapere se la Amadio è ancora quella nostalgica del fascismo e della dittatura mussoliniana, posizione che a quanto mi risulta non ha mai abiurato».

Ciacchini apre una cartellina e mostra un pacco di articoli di giornale: «Guardi questi titoli, ecco che cosa succedeva quando Amadio era in consiglio e ogni giorno faceva risse interne ed esterne al centrodestra, guardi qua, non solo contro il sottoscritto, ma anche contro Taradash, Ghiozzi, Terreni, Pasquali, Zingoni, Romiti, Tamburini, Parisi, Naldini e tanti altri ancora. È ancora quella che per risolvere una diatriba interna al centrodestra auspicava che fossi preso a calci nel sedere solo per aver difeso un suo collega di partito Bruno Tamburini? È ancora quella che è passata dai gruppi dell’estremismo di destra al Ppe, lei che ideologicamente ha sempre disprezzato il filone moderato laico e cattolico e si è sempre autocompiaciuta del ruolo marginale di “pasionaria nera” e che negli anni del ripensamento di Fini prese le distanze dalle sue affermazioni sul fascismo e sulle leggi razziali come male assoluto?».

Ciacchini invita Amadio a chiarire la sua posizione su questi argomenti. «Se Amadio non è più quella, siamo tutti contenti che sia nella coalizione, ma che lo dichiari pubblicamente come ha fatto Giorgia Meloni e prima di lei Fini e l’attuale presidente del Senato La Russa e tanti altri ex Msi, prendendo le distanze dal fascismo e dalla difesa tout court dei palestinesi filo terroristi. Soprattutto che difenda le ragioni di Israele dimostrando di poter stare in una coalizione di centrodestra moderata e legata alle tradizioni cristiane e popolari».

Ciacchini lancia una sfida ad Amadio: «L’occasione per dimostrarlo sarà il 25 aprile, giorno della Liberazione e della riconciliazione nazionale, dove spero di vederla insieme a me e a tutti gli esponenti del centrodestra in piazza Magenta senza con questo annacquare il nostro anticomunismo. In caso contrario ha fatto bene Guarducci a cancellarla da quella foto». l

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