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L’editoriale

Ogni scusa è buona per tartassare gli automobilisti

di Cristiano Marcacci
Ogni scusa è buona per tartassare gli automobilisti

L’obiettivo del “Codice Salvini” non è assolutamente quello sbandierato di ridurre l’incidenza della mortalità sull’asfalto, bensì di fare ancora più cassa

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Finitela con il mettere le mani nelle tasche degli automobilisti. Perché anche loro tengono famiglia. E i bilanci in rosso delle famiglie non dipendono esclusivamente dal caro-bollette di gas, acqua e luce. Ci vogliono sempre più soldi per il carburante, per i tagliandi, per il costo dell’assicurazione (ci sono dati che testimoniano indiscutibilmente i rincari dell’Rc auto in Toscana, una delle regioni più bersagliate d’Italia in questo ambito) e per pagare le multe. Sì, le multe, proprio loro.

Perché con l’approvazione alla Camera del nuovo Codice della Strada voluto dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, collega sugli scranni governativi del ministro della Giustizia Carlo Nordio, secondo il quale non bisognerebbe prevedere l’alcoltest per i politici («Se mi vietassero di bere potrei dimettermi»), le sanzioni possono addirittura crescere, di numero e di importo. Come hanno ben spiegato le associazioni dei familiari delle vittime della strada, l’obiettivo del “Codice Salvini” non è assolutamente quello sbandierato di ridurre l’incidenza della mortalità sull’asfalto, bensì, in realtà, è quello di fare ancora più cassa. E di farla fare ai Comuni. Che avranno pure la possibilità di tarare le proprie telecamere di videosorveglianza per accertare da remoto chi commette una minima infrazione. Un modo per rendere le città ancora più invivibili di quanto lo siano già.
 

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