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Livorno, corsa contro il tempo per salvare 104 posti di lavoro al call center di via Firenze

Livorno, corsa contro il tempo per salvare 104 posti di lavoro al call center di via Firenze

I sindacati: «La situazione è critica». Il tavolo di crisi è aperto in Regione e oggi ci sarà un presidio davanti alla prefettura

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Livorno Tredici settimane di ammortizzatori sociali con la speranza di riuscire ad ampliare, prima possibile, il raggio dei clienti andando oltre l’appalto unico. Questa, almeno, è la richiesta dei sindacati. Perché la «situazione era già critica» e adesso «sta precipitando». Il tavolo di crisi è aperto in Regione e oggi ci sarà un presidio davanti alla prefettura dato che «104 posti di lavoro sono a rischio – fanno sapere Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil – e servono garanzie». Eccolo, il grido d’allarme dei sindacati, che chiedono a una voce misure a tutela dell’occupazione per le oltre cento persone che lavorano al Konecta di via Firenze, call center che lavora in mono commessa per Tim. Cioè solo ed esclusivamente per Tim occupandosi, nello specifico, del servizio clienti 187. Ma andiamo con ordine.

Problema più ampio

Intanto c’è da dire che il problema è ampio e riguarda, più in generale, le scelte del governo che – spiegano le sigle sindacali – ha deciso di smembrare Tim in due società distinte. Le società si occuperanno rispettivamente dei servizi telefonici (Servco) e delle infrastrutture di rete (Netco). Questa, oltre ad essere una scelta unica nel panorama europeo, sta creando esuberi diretti e indiretti, mettendo a rischio realtà lavorative e favorendo i profitti finanziari di Kkr, fondo finanziario interessato all’acquisto della futura società Netco». Questo, tra le altre cose, si sarebbe tradotto in un «crollo dei volumi di traffico trasmessi dalla committente Tim ai vari call center che per Tim lavorano. Cosa che «mette a rischio posti di lavoro in tutta Italia». Compresa Livorno. Anche perché qui c’è uno dei più grandi call center di categoria di tutta la Toscana: quello Konecra (ex Comdata), che prima si trovava a Guasticce e ora in via Firenze. Anche se la sede è più che altro un contenitore considerando che quasi tutti i dipendenti – spiegano i sindacati – operano in telelavoro.

L’ammortizzatore

Succede che «nelle ore scorse l’azienda ha comunicato che a partire dal 2 aprile sarà aperta per tutti i 104 lavoratori la Fis , Fondo di integrazione salariale, per 13 settimane fino a un massimo di zero ore. Decisione che a livello nazionale, per quanto riguarda i call center che lavorano la commessa Tim in Konecta, riguarda solo il sito di Livorno». Questo «per i 104 dipendenti si tratta di un grave colpo. La corsa contro il tempo è iniziata: se entro luglio i volumi di lavoro non saranno sufficientemente rientrati, ci saranno a disposizione solo altre 5 settimane di Fis». E c’è dell’altro perché «in seguito a un importante calo di volumi l’azienda ha inoltre deciso di fare smaltire le ferie e permessi residui fino al 2 aprile a tutti i lavoratori lasciando in cuffia soltanto pochi operatori».

Tavolo e presidio

Oggi a Roma c’è un tavolo sul tema convocato al ministero del Made in Italy a cui parteciperanno rappresentanti del governo, sindacati, Tim e aziende che lavorano in appalto per essa. E, in concomitanza con questa riunione, a Livorno ci sarà – dalle 10 alle 12 – un presidio davanti alla prefettura di Livorno di una delegazione di lavoratori e lavoratrici. «Alle istituzioni locali e al governo – proseguono i sindacati – chiediamo di mettere in campo tutte quelle azioni necessarie a tutelare l’occupazione sul nostro territorio, già adesso area di crisi industriale complessa: Livorno non può perdere altri 104 posti di lavoro». Si chiede, per esempio, «di andare oltre la mono commessa- spiega Samuele Falossi, segretario generale Slc-Cgil province di Livorno e Pisa – cercando altri clienti in zona». Provare cioè, a non essere solo il call center di Tim, ma ad ampliare il proprio raggio d’azione. Da Tim, da parte sua, contattata dal Tirreno, fanno sapere che al momento si preferisce non rilasciare dichiarazioni. Bisognerà intanto capire che cosa emergerà dalla riunione di oggi al Ministero. E questo anche in vista del tavolo di crisi aperto in Regione a cui partecipano, oltre ad azienda e sindacati, anche i Comuni di Livorno e Collesalvetti. Perché, ribadiscono Cgil, Cisl e Uil, «la situazione al call center Konecta di via Firenze sta precipitando».l

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