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Livorno, finalmente la strada e il ponte tra Magrignano e la sua chiesa

Juna Goti
Livorno, finalmente la strada e il ponte tra Magrignano e la sua chiesa

Il sindaco Salvetti: «Uniamo le due parti della città». Una storia lunga 18 anni

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Livorno Se ne parla da 18 anni, ora sembra arrivata la volta buona. Ieri mattina sindaco e assessori hanno dato il via libera, in giunta, al progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione che servono per collegare il Borgo di Magrignano alla sua chiesa, quindi completare la strada che da via di Salviano e via Lipizer porterà in via della Padula, realizzando anche il famoso ponte che ancora manca all’appello sul rio Cigna.

Finalmente, viene da dire. Perché la storia infinita di quei 350 metri di strada mai completati e del ponte rimasto un fantasma ha dell’incredibile. Di questa viabilità di raccordo, necessaria perché il quartiere non resti diviso in due, si parla almeno dalla convenzione pubblico-privata firmata nel 2005: avrebbe dovuto pensarci il consorzio di cooperative Edilporto, quello che si è occupato di gran parte di Salviano 2, ma i guai che ha attraversato negli anni sono cosa nota, fino alla liquidazione coatta amministrativa nel 2019.

I primi lavori per la viabilità di collegamento partirono nel 2009 tra via Haiphong e la rotatoria di via Lomi. Poi stop, o quasi. Tutto da completare. Tanto che ora dovrà pensarci il Comune.

Nell’agosto del 2022 il Tirreno aveva raccontato dell’incarico affidato a un professionista, il primo passo verso la progettazione e quindi la realizzazione del ponte. Poi l’annuncio dell’assessora Silvia Viviani a metà della scorsa estate: «La giunta ha approvato il progetto definitivo della strada di collegamento alla chiesa che si aspetta da tanto, entro l’anno avremo il progetto esecutivo e sarà bandita la gara, sicuramente vedremo il cantiere all’inizio del prossimo anno». Così ora ecco il via al progetto esecutivo. Per un intervento che complessivamente vale poco più di 2 milioni di euro.

«Chiederò agli uffici di andare a gara il prima possibile, da inizio anno, è un’opera importante e molto attesa, l’obiettivo è partire con i lavori nella prima metà del 2024», dice il sindaco Luca Salvetti: «Finalmente si farà questo collegamento che era richiesto da anni e che è anche giusto, andiamo a unire due parti di città che sono scollegate da anni». E «dopo che sono stati aperti la bretella e il ponte di via di Salviano, andiamo a completare tutto il comparto».

A luglio Salvetti aveva incontrato il vescovo Simone Giusti, i parrocchiani e i residenti di Magrignano in un incontro organizzato nel salone della chiesa intitolata a Madre Teresa di Calcutta. Di fatto si era preso un impegno, anche in vista delle elezioni. E ora sta a lui rispettarlo.

La chiesa, lo ricordiamo, è stata realizzata nel 2017 e inaugurata nel 2019, con l’aggiunta del centro sportivo parrocchiale nel 202. In tutti questi anni ha vissuto il paradosso di essere di fatto l’unico polo di aggregazione di Magrignano e insieme una cattedrale nel deserto: la strada per arrivarci da via della Padula è ancora un percorso sterrato e a dividerla dal borgo di case c’è appunto il rio Cigna, che quando non piove sembra poco più che un fossato (ma l’esperienza degli ultimi anni ha insegnato che può trasformarsi in fretta).

«Sì – ricorda anche Salvetti – su tutto questo avevo fatto un incontro con il vescovo, i parrocchiani e gli abitanti del quartiere. L’iter è andato avanti spedito se non in un momento, quando è stato necessario rivedere il progetto alzando di un metro il nuovo ponte per la sicurezza idraulica. In conseguenza di questo abbiamo dovuto fare anche l’esproprio di una piccola striscia di terra. Chiuderò la partita – conclude per ora con queste parole – e sono soddisfatto: era una situazione da sciogliere vecchia di anni e complicata dall’alluvione del 2017, che ha appunto richiesto una modifica per la sicurezza idrogeologica».

Nella relazione tecnica si legge, a proposito di questo, che un anno fa è stata chiesta una relazione idraulica anche al prof Stefano Pagliara.

Sempre guardando al progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione e alla relazione tecnica generale, si capisce che molte delle opere cominciate a suo tempo, ormai anni fa, e mai completate sono o ricoperte di vegetazione o da rifare perché andate in malora.

Da segnalare che la nuova strada, da fare o da completare per collegare Salviano alla Padula, avrà due corsie e sarà affiancata da una «pista ciclabile bidirezionale di 2,50 metri», protetta in corrispondenza del ponte da una staccionata in legno.

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