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Livorno, sotto i portici via anche le lanterne. Ecco perché ne saranno salvate solo 30

di Flavio Lombardi
Livorno, sotto i portici via anche le lanterne. Ecco perché ne saranno salvate solo 30

L'intervento è inserito nella riqualificazione di via Grande

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Livorno Il quadro economico prevede un investimento di oltre 5 milioni di euro e i lavori dureranno circa un anno e mezzo. Un’opera importante per la riqualificazione di uno dei salotti buoni della città: via Grande.

Sotto il portico, la pavimentazione in travertino sarà impreziosita con tappeti di palladiana a lastre di grande formato con fondo in graniglia colorata dal blu mare al rosso mattone lungo lo sviluppo della via da Piazza della Colonnella a Piazza Guerrazzi.

La nuova palladiana

Si sta per ultimare l’individuazione della azienda produttrice che se ne dovrà occupare. Non sono molte in Italia, le realtà che sono in grado di farla come si deve. Perché non basta avere delle grandi mattonelle esteticamente molto belle, serve pensare alla gestione della manutenzione, come ad un eventuale futuro intervento per un sottoservizio che si rompe riduca al minimo o lo azzeri completamente, l’effetto visivo di una riparazione. Il disegno geometrico che caratterizzerà le passeggiate che saranno, è stato fino ad ora il rebus più grosso da risolvere proprio per questa ragione. Forme che sembrano “incastonate” in modo casuale, ma che in realtà non lo sono. Entreranno in produzione durante il mese di gennaio, dopo aver presentato il primo esemplare che non sarà più un progetto su computer ma finalmente un oggetto materialmente visibile e pronto a farsi toccare.

Via dopo Befana

Nel frattempo, le ditte che si sono aggiudicate la gara, saranno impegnate ad effettuare tutti gli importanti preparativi, che sono propedeutici alla posa in opera. In primis la rimozione degli attuali pavimenti. Si partirà da est, da piazza della Repubblica, dove sono già stati allestiti i cantieri per accatastare i materiali edili. I lavori partiranno subito dopo l’Epifania.

Cambiano i lampadari

Nell’importante investimento sono previste le lanterne alle quali siamo abituati. Ci sembrano tutte uguali, ma in realtà ce ne sono di almeno dieci tipi diversi.

E molte messe male e non più a norma di legge secondo le disposizioni vigenti.

Dopo uno studio del giugno 2021, si dovette procedere ad interventi di rimozione di corpi illuminanti che richiedevano alta priorità di messa in sicurezza, ripetendo una operazione già eseguita negli anni precedenti, quando altre lampade furono tolte per garantire la sicurezze ai passanti. Al loro posto furono installati dei porta lampada, con la lampada a vista, per garantire un livello minimo di illuminazione. Per molti livornesi, poco più di “fili ciondoloni” veramente antiestetici.

Lampade pericolose

Lampade arrugginite dal peso che arriva agli 80 chili, ganci d’ancoraggio erosi. Il tutto, esposto a sollecitazione statica ma anche all’oscillazione per il vento.

Il fissaggio al soffitto è una vera criticità. Soffitto ma anche controsoffitto che varia da un punto all’altro, passando da muratura con volta a croce a controsoffitto piano in muratura o in silicato.

Ma la stessa diversità della struttura delle lampade non andava bene. Ci sono quelle con il corpo privo di vetri ma molto pesante, quelle con vetri a lastra “sciolta” che possono slittare e cadere (non a norma, ndr) quelle a lanterna con vetro.

Il censimento

Si è fatto così un censimento per rendersi conto di quante lampade poter conservare per mantenere memoria storica (sia perché perfettamente recuperabili, sia perché non in contrasto con le norme vigenti), quante farne di nuove ma sullo stesso stile, pensando ad un efficientamento energetico con illuminazione a led. L’utilizzo di questa tecnologia consente di ridurre i costi di gestione a lungo termine e rappresenta una soluzione sostenibile per l’illuminazione pubblica oltre a contribuire alla salvaguardia dell’ambiente, grazie alla riduzione delle emissioni di CO2.

Parla l’assessora

Silvia Viviani, assessora all’urbanistica, ha le idee chiare. «Il progetto illuminotecnico di Via Grande si propone di migliorare l’illuminazione pubblica in questa strada emblematica, mantenendo nel contempo il suo carattere storico. Nell’ambito di questo progetto, è stato deciso di recuperare soltanto una parte delle lanterne originali, precisamente tra le 20 e le 30 unità. Le altre, sulla base di una valutazione accurata dei costi e dei requisiti minimi di sicurezza, non sarebbe stato conveniente restaurarle – dice –. Le lanterne mancanti, per un totale di circa 160 unità, saranno pertanto sostituite con nuove installazioni. Queste, realizzate in metallo, presentano un design semplice ed essenziale, ridisegnate sulla base di quelle storiche. L’obiettivo è quello di conservare l’aspetto autentico di Via Grande, senza appesantire le nuove installazioni con decorazioni superflue. Tale scelta mira a preservare l’armonia visiva dell’intera strada, rispettando al contempo la propria identità».

Le trenta originali

La speranza di Viviani è di recuperarne anche qualcuna in più rispetto alle 30 previste. Detto questo, è deciso dove quelle originali verranno piazzate una volta tornate come nuove e al loro splendore. «Andranno nella parte di largo Duomo, dove ci sono i portici a volta, i portici più storicamente caratterizzati architettonicamente. Seguendo anche una richiesta che ci è arrivata dai condomini. Le altre, quelle nuove, saranno più leggere, mantenendo però la vecchia filosofia. Risulteranno più facilmente sopportabili dai diversi tipi di soffitto che si incontrano sotto i portici che hanno anche altezze diverse anche se non sembra. Saranno utilizzati i punti di infilata dove già erano le vecchie continuando dare il senso del percorso bellissimo che la via Grande un tempo aveva». l

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