Lago, isoletta, imbarcaderi, mulini. «Tra un mese prime visite guidate a Villa Rodocanacchi»
L’ex sede amministrativa della Usl Toscana Nord Ovest riapre grazie all’accordo firmato con l’associazione Reset: Sono 11 ettari, è tra i parchi più grande della città: abbiamo già individuato un percorso ad anello di tre chilometri»
LIVORNO. «Nel giro di un mese, dopo le iniziali operazioni maxi di pulizia, organizzeremo le prime passeggiate su un percorso di 3 chilometri». Qui Monterotondo, Villa Rodocanacchi, ex sede amministrativa della Usl Toscana Nord Ovest: a pronunciare queste parole, quantomai attese dalla città tutta, è Giuseppe Pera, presidente dell’associazione Reset.
Il volontario è tra i protagonisti di una data storica grazie alla disponibilità e all’apertura della Usl proprietaria del complesso: il parco secolare della dimora settecentesca, struttura chiusa in toto dal 1995, torna a riaprirsi a livornesi e turisti. C’è la firma ufficiale. Si fa sul serio: Il Tirreno in quel bosco secolare rivive con l’immaginazione i fasti della Belle Epoque. Di tutti quei nobili ospiti della settecentesca Villa a godersi un giro in barca nel laghetto. A sedersi sulla panchina posta al centro dell’isoletta costruita in mezzo, all’ombra di palme delle Canarie antichissime. Gli imbarcaderi in pietra serena sono ancora lì, come la sagoma del lago artificiale oggi prosciugato e tutto il resto dei tesori dimenticati in quegli undici ettari di bosco.
Fagocitati dalla vegetazione che domina incontrastata. Ma da oggi in poi non più. «Sono 11 ettari, è tra i parchi più grande della città: abbiamo già individuato un percorso ad anello di tre chilometri che ne farà scoprire i tesori, con passeggiate a numero chiuso, vigilate e sorvegliate da Reset», Pera conosce bene quel parco. All’ingresso quel maxi ovale voluto dalla facoltosa famiglia Rodocanacchi di origine greca è stato uno delle prime piste automobilistiche realizzate ai tempi: di fronte c’è la storica Villa, chiusa, murata. Adesso più off limits che mai da intrusioni e vandali che hanno imbrattato, purtroppo, parti delle facciate.
Ma i tesori spuntano giù. Lungo quel viale che si fa largo tra una lecceta secolare e pini storici. Edicole votive segnano il cammino. C’è chi porta omaggi e pensieri, si vedono segni dei devoti a Padre Pio. Sicuramente uno dei tesori che per primo sarà esplorato, dopo la messa in sicurezza, è il bosco di lecci che porta verso il lago artificiale con i due eleganti approdi e in mezzo al quale si trova un isolotto sul quale crescono alcune palme delle Canarie. Il lago, ormai prosciugato, prendeva l’acqua dal sottostante Botro del mulin grande con condutture regolate da una serie di piccole chiuse e sbarramenti. Un’ opera idraulica enorme che i volontari Reset cercheranno di ripulire. cercheremo di ripulire.
Il viaggio del Tirreno prosegue sotto la grande pineta con casini di caccia, basi e resti di mulini, edicole votive. Ben si nota lo spiazzo per la svolta delle carrozze del tempo che fu. E che dire di quella costruzione sul lago: dentro c’è ancora una vasca in marmo usata dai nobili della Belle Epoque.
«Grazie alla Asl: da sottolineare che il luogo non è un parco pubblico, ma avrà aperture programmate e vigilate», ribadisce Pera. E chiude col primo evento in cui quel cancello si aprirà, non per le visite ma per fungere vda posteggio. «Sabato e domenica ci sono eventi legati a Livorno al Centro alla vicina Villa Maurogordato e qui si potrà posteggiare».