Alluvione a Livorno: la pm in lacrime ricordando Camilla salvata a tre anni
Sabrina Carmazzi si commuove raccontando del salvataggio della bambina dal seminterrato di via Rodocanacchi
LIVORNO. «Porta via la bimba». Sono state le ultime parole di Simone Ramacciotti, una delle otto vittime dell’alluvione, che per salvare la figlia di tre anni dall’appartamento ormai pieno d’acqua di viale Nazario Sauro, la piccola Camilla, la consegna fra le braccia del vicino di casa, Marco Gazzarrini, che passandola alla moglie riesce a portarla al sicuro.
Ciò che è successo quella mattina, fra le 5.15 e le 5.45, è stato al centro della requisitoria delle pubblico ministero Antonella Tenerani e Sabrina Carmazzi, con quest’ultima che ricordando il gesto eroico del genitore morto annegato si è emozionata, mettendosi a piangere. «Lui ha preso subito la bambina, dandola alla moglie – le parole della sostituto procuratore riferendosi a Gazzarrini, il vicino di casa ascoltato come testimone sia il 10 settembre che il 5 ottobre del 2017 – poi è riuscito a salvarsi per caso. Sapete come mai? Perché, mentre era nell’appartamento della famiglia Ramacciotti per aiutarla, si è voltato indietro rendendosi conto che l’acqua era ormai al soffitto del piano seminterrato dove si trovava l’appartamento e, per puro spirito di sopravvivenza, si è immerso riuscendo a prendere la via delle scale. Ci ha raccontato che l’allagamento della casa è avvenuto, al massimo, in tre o quattro minuti e che nessuno lo aveva avvertito dell’allerta meteo. I corpi della famiglia Ramacciotti (in quell’appartamento hanno perso la vita Raimondo Frattali, Glenda Garzelli, Simone, Filippo e Roberto Ramacciotti ndr) sono stati recuperati il giorno dopo con un’idrovora, dal momento che quell’abitazione era allagata e piena di acqua e fango».
Carmazzi ha ricordato anche la testimonianza di un altro vicino di casa, che oggi ha 84 anni, che «ha definito quella notte come l’Apocalisse ed è stato risucchiato dall’onda di piena nell’appartamento dei Ramacciotti. Si è salvato salendo nell’androne».