Il Tirreno

L’intervista

Italia, Cuccureddu: «Meno tattica e molta più tecnica l’unica strada per tornare in alto»

di Roberto Muretto

	Italia eliminata dagli Europei
Italia eliminata dagli Europei

L’ex difensore della Juventus: «Contro la Svizzera abbiamo toccato il fondo»

13 luglio 2024
4 MINUTI DI LETTURA





Sa cosa vuol dire indossare la maglia azzurra. Antonello Cuccureddu è rimasto deluso da come l’Italia è uscita dall’Europeo. L’ex difensore della Juventus (sei gli scudetti vinti in maglia bianconera) non ha ricette miracolose per guarire il calcio italiano ma consiglia un sano realismo, evitando di trasformare il pallone in una scienza esatta. «Perché non lo sarà mai», la sentenza.

Spagna-Inghilterra è la finale più logica?

«Sono le squadre che hanno espresso il calcio migliore. Mi auguro di vedere una bella finale». La sua favorita? «In queste partite decide l’episodio. La Spagna ha più qualità degli inglesi che a loro volta fanno dell’ organizzazione il punto forte. A me piace il ct Southgate perchè ha coraggio. Ha rischiato a sostituire Kane e Foden e nella semifinale, il campo gli ha dato ragione».

Nel 2021 in finale c’era l'Italia. Ricordi sbiaditi? «Quello è stato un trionfo meritato. Adesso c’è da lavorare sui giovani, perchè facciamo così fatica a dargli fiducia?

«Gli altri li fanno giocare subito, noi se non ne hanno 24 o 25 non sono maturi. Io ho esordito a 18 anni in serie A con la Juventus e ho anche segnato un gol. Se sono bravi lanciamoli, solo così crescono».

Ogni flop della Nazionale si torna a parlare di giovani, poi non succede nulla.

«La colpa è dei dirigenti. Sono loro che devono dare le direttive. Nei vivai servono tecnici specializzati e non mi sembra sia proprio così».

Troppa tattica? Si lavora poco sulla tecnica?

«Non si può riempire la testa di concetti ai giocatori, soprattutto ai ragazzi. Vanno fatte selezioni. Vero che arrivare a certi livelli non è facile ma per creare i campioni del futuro bisogna crederci».

Troppi stranieri in Italia?

«Sì, forse ci vorrebbe una limitazione. Io sono partito dalla serie C, campionato che forse non viene seguito attentamente dagli osservatori. Adesso si preferisce guardare all’estero dimenticando quello che abbiamo in Italia».

Il presidente della Figc Gravina si ricandiderà?

«Le colpe sono sempre dei presidenti e degli allenatori quando le cose vanno male. Cambiare può andare bene ma mi piacerebbe sapere chi metteranno ai vertici».

È stato detto che Luciano Spalletti è più un allenatore da club che ct. Lei che pensa?

«Queste cose mi fanno ridere. Un allenatore a quei livelli sa lavorare. Io lo lascerei al suo posto, dandogli il tempo per incidere. Se poi i risultati non arrivano, allora è giusto cambiare. Spalletti ha dimostrato di essere bravo. Col Napoli ha fatto un gran lavoro. Non è simpatico? Per favore, conta quello che fa non il carattere o le amicizie».

È stato anche detto che la nostra Nazionale ha giocatori scarsi. Lei che dice?

«Non abbiamo i campioni che fanno la differenza. Roberto Mancini ha vinto l’Europeo creando un gruppo e impostando una squadra sull'organizzazione. Non ci son più Bonucci e Chiellini, giocatori di personalità è leader dentro lo spogliatoio».

Con la Svizzera l’Italia ha toccato il fondo?

«Preferirei non parlare. Mai visto una squadra così a terra, incapace di fare qualsiasi cosa. Non sono dentro l’ambiente azzurro, però a mia memoria non ricordo figuracce così. Sembravano tornati a tempi della Corea».

Le riporto un’altra considerazione: via Spalletti, panchina da Allegri.

«Ci può stare, anche se io non cambierei adesso».

Lei è stato un fior di difensore, quelli di oggi come li vede?

«Vedo che si subiscono gol che ai miei tempi non esistevano. Guai se commettevano quegli errori, il Trap ci avrebbe messo le mani al collo. Io sono un tifoso dell'Italia, so cosa vuol dire indossare quella maglia, vedere una squadra così arrendevole e subire in quel modo, mi ha fatto male».

Un giocatore che ha impressionato in questo Europeo?

«Lo spagnolo Lamine Yamal, ha grandi numeri e potenzialità. Perchè il Barcellona tira fuori sempre campioni, noi no? Me lo chiedo spesso, altri si fanno questa domanda?». 

Primo piano
L’incidente

Viareggio, tragedia sulla variante Aurelia: motociclista muore nello schianto contro il guardrail