Il Tirreno

A Malpensa

Azzurri, il rientro è triste: i tifosi ignorano l’Italia

di Francesca Bandinelli
Azzurri, il rientro è triste: i tifosi ignorano l’Italia

Il silenzio figlio del disastro della spedizione europea fa rumore. Buffon: «Andare al Mondiale del 2026 diventa l’obiettivo minimo»

01 luglio 2024
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Gli azzurri rientrano in patria a testa bassa nell’indifferenza generale. Dopo essere stati “respinti” a Berlin dalla curva di tifosi arrivato all’Olympiastadion per l’ottavo di finale contro la Svizzera, ieri (domenica 30 giugno) a Malpensa a prevalere è stata l’indifferenza. Pochissimi i sostenitori azzurri arrivati nello scalo milanese per attendere il ritorno della squadra: la cartolina del fallimento è racchiusa proprio qui, nel silenzio totale, diametralmente opposto rispetto al clima di entusiasmo con cui era stato accolto l’arrivo in Germania tre settimane fa dell’Italia.

La Nazionale ha lasciato nel primo pomeriggio di ieri Iserlohn, dove era stato allestito il quartier generale degli azzurri e, con partenza da Dortmund, è decollata per il Bel Paese. Attorno alle 18,30, il volo è atterrato a Milano Malpensa, dove sono scesi i calciatori dell’Inter e gli altri che vivono al nord della penisola. Sono sfilati Retegui, Dimarco, Fagioli, Gatti, Buongiorno, Chiesa, Bellanova, Darmian, Vicario e il capo delegazione Gigi Buffon. È stato il campione del Mondo a rompere il silenzio: «Ai giocatori parleranno il ct e il presidente. C’erano alcune cose da migliorare, non siamo riusciti a decollare come avremmo voluto. Obiettivo qualificazione al Mondiale americano? È il minimo sindacale per l’Italia, ma si devono fare passi in avanti, step convincenti e non andare a singhiozzo come abbiamo fatto in questi ultimi dieci anni. Se manca talento a questa squadra? No, non credo. Il gruppo avrebbe potuto fare meglio, anche io nel mio ruolo posso aver deluso le aspettative. Ognuno si prende le responsabilità del caso». Gigio Donnarumma, poco prima, su Instagram, aveva scritto: «Il ko è stata una lezione fortissima, ma cresceremo e miglioreremo. Inizieremo a lavorare con cuore e testa, con l’obiettivo di prepararci al meglio per le prossime partite e per il Mondiale».

Da qui, il volo ha proseguito il suo percorso fino a Roma, dove è atterrato alle 19,47. I primi ad uscire sono stati Calafiori, Scamacca, Zaccagni e Folorunsho, insieme al presidente federale Gravina salito subito a bordo di una macchina. Erano presenti pochissimi tifosi. Qualche sorriso è arrivato soltanto da Calafiori, uno dei pochi a salvarsi dalla debacle azzurra. Poi via. Qualcuno ha solo cambiato terminal, per le vacanze.


 

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