Politica e inchieste
Von der Leyen, il piano di riarmo in 5 punti chiave: «800 miliardi per la difesa dell’Ue»
Presentato il “Rearm Europe”, la presidente della Commissione europea: «Viviamo in tempi molto pericolosi»
BRUXELLES. Questa è «un'era di riarmo» e l'Europa «è pronta» a fare quello che serve per difendersi. Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, presentando a Bruxelles, senza consentire domande alla stampa, i piano in cinque punti “Rearm Europe” elaborato in vista del summit straordinario di giovedì. «Viviamo - afferma - in tempi molto pericolosi. Non serve che descriva la grave natura delle minacce che affrontiamo. O le conseguenze devastanti che dovremo sopportare se quelle minacce si realizzassero».
La clausola nazionale di salvaguardia
La prima parte di questo piano di riarmo dell’Europa - spiega in dichiarazioni alla stampa a Bruxelles, senza che siano consentite domande - «è quella di consentire l’uso dei finanziamenti pubblici e della difesa a livello nazionale». Gli Stati membri, continua von der Leyen, «sono
pronti a investire di più nella propria sicurezza se dispongono di spazio fiscale. Dobbiamo quindi consentire loro di farlo. Ed è per questo motivo che proporremo di attivare la clausola di salvaguardia nazionale del patto di stabilità e crescita».
Questo, prosegue, «consentirà agli Stati membri di aumentare significativamente le spese per la difesa senza innescare la procedura per i disavanzi eccessivi. Pertanto, se gli Stati membri aumentassero la spesa per la difesa in media dell’1,5% del Pil, ciò potrebbe creare uno spazio fiscale di quasi 650 miliardi di euro in un periodo di quattro anni».
150 miliardi di prestiti
Il secondo punto del piano «sarà un nuovo strumento. Fornirà 150 miliardi di euro di prestiti agli Stati membri per investimenti nella difesa». «Si tratta fondamentalmente - continua von der Leyen- di spendere meglio e di spendere insieme. E stiamo parlando di ambiti di capacità paneuropei come, ad esempio, la difesa aerea e missilistica, i sistemi di artiglieria, i missili e le munizioni, i droni e i sistemi antidrone, ma anche di rispondere ad altre esigenze, dalla mobilità informatica a quella militare, ad esempio. Ciò aiuterà gli Stati membri a mettere insieme la domanda e ad acquistare congiuntamente».
Con Rearm Europe fondi per 800 miliardi
Il piano per riarmare l'Europa consentirà di mobilitare per la difesa Ue circa 800 miliardi di euro. Oltre alla clausula nazionale di salvaguardia del patto di stabilità e ad un nuovo strumento da 150 miliardi, «il terzo punto - afferma - è utilizzare il potere del bilancio dell’Ue e c’è molto che possiamo fare in questo ambito nel breve termine per indirizzare più fondi verso investimenti legati alla difesa».
È per questo motivo, prosegue la presidente, «che posso annunciare che proporremo ulteriori possibilità e incentivi affinché gli Stati membri decidano se utilizzare i programmi della politica di coesione per aumentare la spesa per la difesa. Gli ultimi due ambiti di azione mirano a mobilitare il capitale privato accelerando l’Unione del risparmio e degli investimenti e, ovviamente, attraverso la Banca europea per gli investimenti».
«Per concludere, l’Europa è pronta ad assumersi le proprie responsabilità. L’Europa potrebbe mobilitare quasi 800 miliardi di euro di spese per la difesa per un’Europa sicura e resiliente. Naturalmente continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri partner nella Nato", conclude».