Attesa e preghiera
Eleonora Giorgi e la malattia: «Non faccio più dieci passi, la mia anima è pronta»
Per l'attrice il momento più difficile è «la notte, che passo sveglia. Nel silenzio mi sento su un’altalena, sospesa»
ROMA. "Come mi sento oggi? Debole, ma la mia origine austroungarica mi fa essere soldato di me stessa: dopo l’ultima crisi di tre settimane fa il mio oncologo ha deciso di ricoverarmi. Mi sono ritrovata da sola in casa, di notte, a urlare, in preda ai dolori. Qui ho recuperato le forze". Così Eleonora Giorgi nel corso di un'intervista al Corriere della Sera.
Sulla sua decisione di condividere la sua malattia con il pubblico dice: "Sono un personaggio da quando ho 20 anni, ho condiviso tutto. Non c’è nulla di male a dire che non riesco a fare più di dieci passi. Sto facendo la terapia del dolore, morfina e cortisone. Ho un’ampolla al collo e l’ossigeno: mi tengono in vita non perché ci sia futuro, ma perché tutto succeda il più tardi possibile. Ogni giorno è un regalo".
Spiega che, in questo momento, la fa stare bene "l'amore dei miei figli: gli infermieri mi dicono non è scontato. Mi raccontano di quarantenni spaventati davanti ai genitori gravemente malati. Non lasciate solo chi soffre, soprattutto di domenica, il giorno più triste. A San Valentino mia nuora Clizia è venuta con il mio adorato nipotino Gabriele, di tre anni. Gli hanno detto che la nonna è in albergo: abbiamo liberato in aria dei palloni rossi". Per Giorgi il momento più difficile è "la notte, che passo sveglia. Nel silenzio mi sento su un’altalena, sospesa. Non sono spaventata: ho avuto molta più paura di vivere. La vita a volte è crudele". Poi il rapporto con il suo corpo: "La mia pancia e le mie gambe sono gonfie, ma ogni giorno metto il fard e il cappellino, ho anche una spazzola per i capelli, anche se sono di un centimetro. Cerco di rispettarmi: ricevo complimenti per la mia eleganza in pigiama". Pur non essendo credente, l'attrice rivela sua spiritualità: "Non sono religiosa, ma ho il senso del divino. La mia anima è pronta a essere portata via con il vento. La vita per me ha un senso magico", spiega. Dall'altra parte Giorgi dice di voler "riabbracciare la mia cagnolina Klari, spero venga di corsa incontro a me. Poi mia nonna e Angelo. E i due brevi amori napoletani, Pino Daniele e Massimo Troisi".
Ringrazia quindi Bianca Balti, anche lei in lotta contro il cancro, "per avermi ricordata" a Sanremo. Non le piace sentirsi chiamare guerriera: "Mi sento più una archivista che cerca di mettere ordine nel caos", afferma. "Dove trovo la saggezza? Non sono saggia, sono alle prese con un naufragio e cerco di gestirlo. Ma in fondo sono così matta che spero ancora in un miracolo. Se succederà correremo dal Papa e chiederemo spiegazioni".