Il Tirreno

Grosseto

Follonica, il volontariato perde la sua “Rosy”: addio a Rosalia Spoto

di Sara Venchiarutti
Rosalia Spoto aveva 72 anni
Rosalia Spoto aveva 72 anni

Era la presidente della sezione locale dell’Auser Filo D’argento

21 settembre 2024
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FOLLONICA Per tutti era semplicemente “la Rosy”. Sempre presente, sempre attiva, sempre dinamica. E non è una frase di circostanza: la scomparsa di Rosalia Spoto, da molti anni impegnata come volontaria e successivamente presidente di Auser Follonica Filo D’argento Odv-Ets, «ha lasciato un vuoto profondo in tutti noi», dice il vicepresidente dell’Auser Grosseto Franco Miglianti. Rosalia Spoto aveva 72 anni. Non appena andata in pensione dopo il lavoro di commessa in un supermercato, subito decise di dedicarsi agli altri e di entrare così nel mondo del volontariato.

Rosy faceva parte dell’Auser da una decina di anni. Prima come volontaria del centro di Follonica. Poi, cinque anni dopo, ne era diventata la presidente. «Gestiva il centro e tutti i volontari, circa una ventina di persone. Era una persona attivissima – racconta Miglianti –, oltre a essere impegnata in prima persona nelle attività di accompagnamento sociale di anziani, persone con disabilità e fragili. Gestire un’associazione come le nostre è un impegno forte, non si parla di qualche ora al giorno».

Di frequente, racconta il vicepresidente, Rosy partiva la mattina e rientrava a casa solo la sera, «tutti i giorni, spesso anche il sabato e la domenica. Accompagnava chi aveva bisogno da Follonica verso Orbetello, Siena. Le persone anziane avevano bisogno sia di trasporti sanitari, per visite e simili, sia sociali, quindi lei li accompagnava anche al cimitero, alla casa di riposo per andare a trovare il marito, ad esempio. Per questo Rosy c’era sempre, l’impegno era totale».

Poi Spoto gestiva anche i rapporti con tutte le altre associazioni del territorio per promuovere iniziative comuni. «Partecipava sempre. Il volontariato – sottolinea Miglianti – era la sua prima scelta». Era una persona attenta ai bisogni degli altri e per questo subito dopo la pensione decise di dedicare anima e corpo a queta realtà. Che però non era la sua unica passione. «Rosy dipingeva. Un giorno, tempo fa – racconta Miglianti – ci portò anche un quadro che aveva dipinto lei. Lo abbiamo appeso nella nostra sede».

Aveva un carattere molto attivo, forte. «Riusciva ad avere anche idee importanti. Spesso – continua Miglianti – le dicevamo: “Rosy, ma prima di prendere delle iniziative informaci”. Lei era così: appena aveva un’idea partiva in quarta. Sempre in termini positivi. Abbiamo perso una dirigente importante, e non lo diciamo per circostanza. Abbiamo veramente perso una persona importante, al di là del grande dolore personale».

La notizia di un problema di salute i volontari l’hanno saputa mercoledì scorso, quando si sarebbe dovuta presentare a una riunione.

Poi, giovedì pomeriggio, la terribile notizia della sua scomparsa. Lascia la figlia, che vive in Germania, e i nipoti.

I funerali si tengono oggi pomeriggio alle 16 nella chiesa di San Leopoldo a Follonica, città in cui è nata e si è dedicata agli altri.


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