Grosseto, muore a 68 anni in Tunisia l’imprenditore Alessandro Pellegrini
Erede del capostipite Giorgio, aveva trovato il “buen retiro”: sulla vicenda ci sono comunque ancora alcuni contorni da chiarire
GROSSETO. Un malore, probabilmente un infarto, ha causato l’improvvisa morte di Alessandro Pellegrini, 68 anni, avvenuta nella notte tra domenica e lunedì a Susa, in Tunisia, a 70 chilometri da Hammamet; una località nella quale viveva per diversi mesi all’anno, dopo essere andato in pensione e aver lasciato la guida dell’azienda di famiglia, la “Giorgio Pellegrini”, alla sorella Alessandra e al figlio Giacomo, che ha il ruolo di responsabile commerciale dello showroom di via Smeraldo. A informare la famiglia della scomparsa è stata la compagna del padre.
Sulla vicenda ci sono comunque ancora alcuni contorni da chiarire. Per cercare di capire come sono andate veramente le cose, comunque, il figlio Giacomo volerà oggi pomeriggio in Tunisia. Aiutato da alcune persone che frequentava il padre nel suo “buen retiro”, Giacomo provvederà al riconoscimento della salma e a preparare i fogli per il rimpatrio e per la successiva tumulazione, dopo l’eventuale autopsia.
Alessandro Pellegrini, vedovo, da anni faceva la spola tra la sua città d’origine e la Tunisia; aveva trascorso le ultime settimane a Grosseto. L’intenzione dell’imprenditore sarebbe stata di rientrare definitivamente in Maremma e quello iniziato domenica mattina sarebbe stato l’ultimo viaggio. Alla famiglia aveva detto che sarebbe rimasto giusto il tempo per sistemare alcune cose per poi tornare a casa.
Dopo la scomparsa del padre, Alessandro aveva preso in mano l’azienda specializzata in arredi per bagno e casa, ma una volta raggiunta l’età pensionabile aveva deciso di passare tra i tre e sei mesi all’anno a Susa. Era un personaggio pubblico, amante dei viaggi e della vita. Gli amici e coloro che hanno avuto a che fare con lui per lavoro lo ricorda come un uomo simpatico, sempre scherzoso e con il sorriso.
Quella dei Pellegrini è una famiglia conosciutissima e amata in città. Il capostipite Giorgio, un signore dell’imprenditoria maremmana, è morto nel 2004 dopo una lunga malattia. Fu lui, venuto in Maremma nei primi anni Cinquanta, all’epoca giovane funzionario dell’Ente Maremma, a fondare l’azienda nel 1955 e a portarla portata avanti con passione e professionalità, per quasi mezzo secolo, riuscendo a superare il dolore per la perdita del figlio Massimo, nel 1971. Una scomparsa che fece molto scalpore in città e che ancora viene ricordare ogni qualvolta si parla della famiglia Pellegrini.
Grande speranza dell’atletica italiana, Massimo morì a 19 anni in un incidente. Giorgio volle che il nome del figlio restasse legato allo sport che aveva tanto amato; non a caso l’Atletica Grosseto, per anni, si è chiama “Massimo Pellegrini”, e Giorgio ne è stato prima presidente, quindi presidente onorario, oltre che grande sostenitore. Persona di rara eleganza, seria, di animo buono e sempre disposta ad aiutare gli altri.
La famiglia Pellegrini piange ora Alessandro, che per tutta la vita è stato vicino alla famiglia con altruismo, cercando di ricalcare le orme del padre. Lascia i figli Giacomo e Annalisa e una nipotina nata appena un mese fa.