Beltran e Gud, Palladino non cambia: il derby dell’Arno ancora senza Kean
La Fiorentina con l’Empoli dovrà fare a meno di due big: Moise è ancora a Parigi per problemi familiari
FIRENZE. Tre anni e ventiquattro giorni, una vera e propria era calcistica. Tanto è passato dall’ultima volta che la Fiorentina ha festeggiato la vittoria nel derby dell’Arno, una classica che a breve rischia di scomparire ma che anche domenica 27 metterà in palio punti pesantissimi per la corsa all’Europa da un lato e per un posto nella prossima Serie A dall’altro: era infatti il 3 aprile del 2022 quando Nico González decise la sfida del Franchi con un’incornata all’ora di gioco, una rete che permise all’allora formazione di Vincenzo Italiano di mantenere il passo di Roma e Lazio a sette giornate dal termine del torneo e che avrebbe poi dato modo alla viola di raggiungere la qualificazione in Conference League.
Un solo cambio
Un solo cambio previsto rispetto alla gara di Cagliari, l’inserimento dal primo minuto di Folorunsho al posto dell’indisponibile Dodô: il terzino brasiliano, quarantadue presenze e sei assist in questa stagione, nella giornata di venerdì si è sottoposto a un intervento di appendicectomia laparoscopica in urgenza e non è certo possa tornare a disposizione per la sfida con la Roma il 4 maggio, più probabile il ritorno col Betis in programma l’8 maggio. L’ex Napoli sembra il favorito per una maglia da titolare, ma attenzione alle possibili sorprese: Parisi e Moreno scalpitano per un posto nell’undici titolare, per il tecnico di Mugnano di Napoli un’appetitosa abbondanza che può valere una rosa di scelte decisamente più ampia e, perché no, addirittura un cambio di modulo con Comuzzo come quarto di difesa. Confermatissimi Pongracic, Marì e capitan Ranieri a protezione della porta di De Gea, identico discorso per quanto riguarda mediana e attacco con Fagioli pronto a riscattare le prova opaca di quattro giorni fa e con Gudmundsson e Beltrán terminali offensivi.
Ancora senza Moise
Ancora out Kean, volato in settimana a Parigi per motivi personali, mentre filtra moderato ottimismo per il rientro in gruppo di Andrea Colpani dopo più di due mesi; a completare la panchina Adli, Richardson, Ndour, Zaniolo e il giovane Caprini.
Gli avversari
Decisamente più numerose le variazioni previste per l’Empoli di Roberto D’Aversa rispetto al pareggio interno contro il Venezia: squalificato Cacace, a sinistra agirà Pezzella con Anjorin promosso titolare al fianco di Grassi dopo l’ottima prestazione offerta domenica scorsa e con Henderson pronto a subentrare a gara in corso. Altra importante novità l’avvicendamento di Goglichidze con Ismajli al centro della difesa: l’albanese è reduce da una lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia destra e a Firenze dovrebbe ritrovare una maglia da titolare che manca dal 15 marzo scorso, per il georgiano si prospetta la partenza dalla panchina; confermati Viti e Marianucci davanti a Vásquez. In avanti possibile ballottaggio tra Colombo e Solbakken, mentre chi invece non sembra temere concorrenza sono Fazzini, in gol una settimana fa, ed Esposito: con le sue dieci reti tra campionato e Coppa Italia l’ex Inter si candida a vestire i panni della mina vagante contro una difesa, quella della Fiorentina, che in casa non subisce gol da quattro partite. Ancora panchina per Kovalenko, De Sciglio e Sambia, nuova convocazione per il giovanissimo Campaniello.
A dirigere la sfida dell’Artemio Franchi sarà Antonio Rapuano della sezione di Rimini, assistenti Meli e Alassio, quarto uomo Fourneau, Marini al VAR e Guida all’AVAR: cinque i precedenti tra la Fiorentina e il fischietto romagnolo con un bilancio di tre vittorie, un pareggio e di una sola sconfitta, quella maturata al Bentegodi di Verona il 5 maggio del 2024; trentasei invece i precedenti tra le due squadre, con sedici vittorie viola, undici pareggi e nove successi empolesi.