Il Tirreno

Firenze

Italiano cerca nuove risposte. «Ora col Genk voglio ferocia»

di Francesca Bandinelli

	Il gol di Ranieri in Belgio<br />
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Il gol di Ranieri in Belgio
 

Il tecnico punta a riscattare subito la severa lezione rimediata con il Milan. «Bisogna trovare la scintilla: in attacco dobbiamo darci tutti una svegliata»

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FIRENZE. Vincenzo Italiano vuole una risposta, concreta, dai suoi. Dopo la sconfitta di San Siro contro il Milan, il tecnico viola era stato lapidario: «Ci manca la ferocia per raddrizzare le partite», aveva detto. L’occasione per sancire il riscatto, dimostrando di aver metabolizzato la lezione, è già arrivata. «Dobbiamo dare tutto ciò che abbiamo, perché questa è una partita decisiva e la posta in palio è altissima. Con una vittoria, possiamo ipotecare il passaggio di turno e per questo servono concentrazione e concretezza sottoporta. Bisognerà essere feroci, anche per riscattare la sconfitta in campionato che ci ha lasciato tanta amarezza». Per lo scatto decisivo, servono i gol: vanno archiviate le difficoltà accusate in fase realizzativa, provando ad aprire un nuovo ciclo. «In Conference abbiamo una concretezza diversa, con una media di due reti a partita – continua l’allenatore -, mentre in Serie A la situazione è differente. Questo non ci permette di avere una classifica soddisfacente e straordinaria come lo era fino a poco tempo fa, anche perché si vince buttando la palla in rete. Ci siamo inceppati. Prima andavano a segno diversi calciatori, tra difensori e centrocampisti, ora invece, oltre alle punte hanno incontrato difficoltà pure loro. Servono più uomini in zona gol, ma non dobbiamo perdere fiducia. Abbiamo grandissime percentuali in zona offensiva, battiamo tanti calci d’angolo, eppure non la buttiamo dentro. Dopo il ko di San Siro, ho detto che siamo forti, altrimenti non avremmo costretto i nostri avversari a difendersi nella loro area per tutto il secondo tempo, ma non siamo ancora fortissimi. Per esserlo, avremmo dovuto rimontare quella partita, avere il carattere e la cattiveria necessarie a cambiare le sorti di un incontro. Alzando le percentuali sottoporta». Il correttivo è già stato individuato: «Serve trovare più verticalità nella manovra, ma soprattutto occorre più convinzione da parte di tutti, a cominciare da Beltrán e Nzola, che non possono essere felici per quanto stanno facendo, ma sono sicuro che si sbloccheranno. Entrambi sono consapevoli che avremmo potuto avere una classifica migliore in campionato se avessimo capitalizzato le tante occasioni costruite, ma sono convinto che non dobbiamo perdere l’entusiasmo. Dobbiamo darci tutti una sveglia, bisogna trovare la scintilla».
Subito dopo si sofferma sul Genk: «Bisognerà essere bravi in entrambe le fasi, perché i belgi sanno giocare a calcio. Servirà attenzione sulle palle inattive, all’andata ci sono stati quattro gol si queste situazioni: loro lavorano sui blocchi e dovremo essere attenti». Il pari, subìto in rimonta, nella prima partita del girone, brucia ancora a tutti, a cominciare da Ranieri, autore in quella sfida della sua prima doppietta in maglia viola.
C’è da prendersi intanto la matematica qualificazione alla fase successiva per poi sferrare l’assalto al primo posto, sfruttando già gli attuali due punti in più rispetto ai belgi e al Ferencvaros, con cui i viola giocheranno nell’ultimo match della fase a gironi, il 14 dicembre. «Vincere ci permetterebbe di affrontare con più serenità la trasferta in Ungheria – ha continuato Italiano -. Kayode? È recuperato, non ha più dolore». 
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